giovedì 31 dicembre 2009

BUON ANNO!!!!


da me, Anna, e da Giulio Scarpati,Buon Anno!
E, da domani, ancora insieme!
Grazie a tutti!

sabato 26 dicembre 2009

Domenica 3 gennaio, Giulio Scarpati a Rai 3


Giulio Scarpati e Marco Presta
in onda domenica 3 gennaio 2010 alle 23.35

Sul Tatami di Raitre, Camila Raznovich incontra Giulio Scarpati accompagnato da Marco Presta, suo grande amico e voce storica de Il Ruggito del Coniglio. In onda domenica 3 gennaio, l’ “intervista doppia” è un momento davvero particolare dedicato alle relazioni speciali della vita: l’amicizia, la fratellanza, il rapporto genitori-figli.

martedì 22 dicembre 2009

Giulio Scarpati 'racconta' ai ragazzi negli audiolibri di "Bianconero"

A proposito di 'lettura', ho qui un breve montaggio -video dell'ultimo audiolibro delle Edizioni Bianconero, inviatomi dalla stessa Casa Editrice. La collana “Raccontami” punta sui classici di sempre, cercando di mettere il lettore il più possibile a suo agio.
Spiega Irene Scarpati, direttore editoriale di Bianconero Edizioni: “A un ragazzo con difficoltà di lettura spesso si propongono libri per una fascia d’età inferiore, con il risultato che l’aspetto del libro lo imbarazza - è come una ‘denuncia’ della sua difficoltà - e il contenuto lo annoia. L’idea della collana, che fa seguito a Leggimi!, co-edita con Sinnos e dedicata ai bambini fino a 11 anni, nasce dal confronto diretto con genitori, insegnanti e terapisti. Sono stati loro ad esempio a suggerirci di allegare al testo un cd audio di supporto alla lettura.”
Tra gli accorgimenti che sono stati presi: l’equilibrio tra rispetto del testo e semplificazione della struttura sintattica, l’utilizzo di un font studiato apposta per chi ha problemi di dislessia, testo non giustificato a destra, carta color crema. Il progetto si avvale della collaborazione di vari professionisti: la psicologa Alessandra Finzi, la terapista della neuro e psico motricità dell'età evolutiva Lucia Diomede, la logopedista Sandra Beronesi e la neuropsichiatra infantile Roberta Penge.

Questa è l'ultima pubblicazione:Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

A QUESTO LINK, TUTTE LE PUBBLICAZIONI

http://digilander.libero.it/biancoeneroed/raccontami.html

sabato 19 dicembre 2009

Rassegna "I Magnifici sette" .Giulio Scarpati legge François Vatel


Caserta e provincia, dicembre 2009 a gennaio
Protagonisti dell’arte alla ricerca del meraviglioso di Terra di Lavoro: Capua, Santa Maria Capua Vetere, Maddaloni, Sessa Aurunca, Casal Di Principe, Caiazzo, San Tammaro. Inizio spettacoli ore 21.00, tutti gli spettacoli sono gratuiti.
La rassegna diretta da Nunzio Areni conta 40 appuntamenti.

I MAGNIFICI SETTE sono proprio i Comuni partecipanti, che hanno aderito e sostenuto il progetto e messo a disposizione chiese e monumenti, teatri, palazzi storici ed, in alcuni casi, sale consiliari per ospitare gli artisti in calendario ed affermare che, come recita il sottotitolo, il meraviglioso in Terra di lavoro esiste eccome.Per tutti gli appuntamenti: http://209.85.129.132/search?q=cache:5r_ujqq3W5UJ:www.casertamusica.com/rubriche/articoli/2009-D/091211_magnifici_sette.asp+i+magnifici+sette+rassegna&cd=6&hl=it&ct=clnk&gl=it

Il 21 dicembre, Chiesa di Santa Margherita, Maddaloni (Caserta)appuntamento con Giulio Scarpati e François Vatel in "La prova del cuoco: il genio di Vatel"
Il testo ripercorre la vicenda umana di Vatel, il suo amore per la cucina, la febbrile ansia di perfezione che lo caratterizzava, la genialità con cui, partendo da pochissimi ingredienti, riusciva nelle creazioni più sublimi, come per l'appunto la crema Chantilly. Vatel parla in prima persona e, come in una sorta di monologo interiore, svela agli altri, ma soprattutto a se stesso, non tanto i segreti della sua arte, ma in che modo tale arte abbia toccato le pieghe più profonde del suo animo e nello stesso tempo lo abbia condotto ad una frenesia che lo ha poi portato alla morte. Vatel è, da un lato, l'immagine di un mondo, quello barocco, che fa della meraviglia, in tutto e dunque anche nella cucina, la sua parola d'ordine: banchetti luculliani preparati con gusto suntuoso e scenografico, mostri marini o sotterranei fatti di cacciagione o canditi, attori e musici sospesi nell'aria mentre centinaia di ospiti alimentano gotta e altri disturbi ingurgitando trionfi di cibo nati dalla fantasia e la genialità di cuochi che sono anche maestri di intrattenimenti e magiche diavolerie. Dall'altro, Vatel è anche, con la sua tragicomica fine, la metafora di un' involuzione, di un gusto che tocca l'eccesso e poi china verso la sua stessa scomparsa, la metafora insomma di un'età decadente che, per dirla con parole adatte, finisce per ingurgitare se stessa.Il valore della cucina nella Francia del XVII secolo, e in generale in tutto il periodo barocco, è paragonabile a quello di una vera e propria arte nella quale, come in tutte le arti, dominarono geni incontrastati. Da Tanara a La Verriere, da Bechamelle a Vatel. Quest'ultimo fu forse, tra tutti, la figura più drammatica, dal momento che l'arte gastronomica, alla quale aveva votato l'intera vita, divenne per lui fonte di gloria ma anche causa della sventura che lo portò alla morte. Si tolse la vita, infatti, perché il banchetto preparato in onore di Luigi XIV presso la residenza di Chatilly, dalla quale deriva il nome della celeberrima crema da lui stesso inventata, non aveva raggiunto la perfezione alla quale egli aveva mirato. Due tavole non avevano ricevuto l'arrosto e la fornitura del pesce era arrivata troppo tardi.

sabato 12 dicembre 2009

Stasera, ore 18.00,Giulio a Radio Due


Si parlera’ di regali di Natale, di serie tv di successo e della maratona Telethon nella puntata di sabato 12 dicembre de “Le Colonne d’Ercole”, in onda su Rai Radio2 alle 18.00, con Elisa Isoardi, Armando Traverso e Federico Biagione.

Per rendere una serie tv a prova di audience pare serva un algoritmo, appena elaborato da un’universita’ inglese: per sapere se funzionerà anche in Italia sarà ospite del programma Giulio Scarpati, reduce dal trionfo di ascolti di “Un medico in famiglia”.

lunedì 7 dicembre 2009

Bella intervista a Giulio Scarpati per l'apertura della Stagione Teatrale aquilana


Da "Il Centro" di oggi
Scarpati: ricomincio da L’Aquila
Stasera l’attore in «Amori ridicoli» per la riapertura della stagione del Tsa
Nel 1981 ho iniziato qui con Castellitto nel Candelaio
Una tournée in pullman per tutto l’Abruzzo
GIULIANO DI TANNA
«Se farò la nuova serie di “Un medico in famiglia”? Dipende: se sarà scritta bene, se ci saranno di nuovo tutti, se sarà un’avventura collettiva e se non si stravolgerà il racconto, allora la risposta potrebbe essere sì».
Giulio Scarpati è reduce dal successo della sesta edizione di «Un medico in famiglia”, la serie televisiva di Raiuno campione di ascolti in cui, dopo dieci anni, è tornato a interpretare il ruolo di Lele Martini, il dottore a capo di una famiglia in cui tutti si complicano la vita ma in cui alla fine (nell’ultima puntata) puntualmente arriva la pace. Giulio-Lele era diviso fra due donne, nell’ultima serie. Un po’ come l’Eduard di «Amori ridicoli» di Milan Kundera, lo spettacolo (si legga l’articolo nel box) che l’attore romano porta in scena, stasera con inizio alle 21, nell’auditorium della Scuola della Guardia di finanza di Coppito all’Aquila. La pièce apre la stagione 2009-2010 del Teatro stabile d’Abruzzo, la prima del dopo terremoto. Per Scarpati, 53 anni, è un ritorno alle origini, come spiega in questa intervista al Centro.
Che cosa rappresenta per lei aprire la stagione teatrale in una città come L’Aquila dopo il terremoto?
«Da parte mia è un segnale piccolo di disponibilità. All’Aquila, nel 1981 con il Teatro stabile, ho mosso i miei primi passi come attore professionista nello spettacolo “Il candelaio” di Giordano Bruno con la regia di Aldo Trionfo. Con me c’era anche Sergio Castellitto. Era una compagnia molto ricca. Mi ricordo questa tournée molto lunga. Tutti su un pullman da una città all’altra dell’Abruzzo. E’ stato il mio primo incontro con il teatro ufficiale. Prima di allora avevo lavorato solo con una cooperativa teatrale a Roma. Tornare all’Aquila dopo il terremoto? Penso che rimettere in moto la macchina culturale di una città possa essere un segnale di cambiamento e di ritorno alla normalità. Per me significa far ripartire un percorso. Spero che altri artisti dimostrino disponibilità verso una città e una situazione che hanno bisogno di aiuto. So benissimo che, dopo un terremoto, le priorità da affrontare possono sembrare altre, ma serve anche il teatro».
Che cosa l’ha attratta di «Amori ridicoli» di Milan Kundera?
"E’ un testo in cui convivono due aspetti. C’è questo amore del protagonista per due donne diverse: una che vive in un Paese dell’Est europeo e una ragazza molto religiosa. E in mezzo c’è lui, il protagonista, che si barcamena in situazioni assolutamente inaspettate. Ad attirarmi è stato anche il tema del rapporto fra finzione e verità, importante per un attore. C’è poi da dire, onestamente, che la scelta è caduta su questo testo di Kundera anche perché l’auditorium della Scuola della Finanza è meno attrezzato, per forza di cose, a ospitare uno spettacolo scenicamente più complesso come, per esempio, “Troppo buono” che sto portando in giro per l’Italia e che riprenderò subito dopo L’Aquila».
Lei si è mai trovato nella condizione di dover fingere come il protagonista di «Amori ridicoli»?
«No, non mi è mai capitato. Un aspetto divertente del testo è vedere il disagio del protagonista e il fatto che riesce a venirne fuori solo con un colpo di genio. Tutti quanti, prima o poi, ci siamo trovati in situazioni in cui non sapevamo che cosa fare».
E’ sempre utile dire la verità?
«Be’ sì. Ovviamente, un conto sono le fesserie che uno può dire per scopi di poco conto e un altro sono le cose importanti. In quest’ultimo caso penso che, sì, è sempre utile dire la verità. Soprattutto non si deve fingere di essere qualcun altro. Per tornare al testo di Kundera, in quei Paesi dell’Est prima della caduta del Muro, la finzione era un elemento costitutivo dell’esere di ciascuno. Si era costretti a dire e a essere ciò che non si era».
E’ soddisfatto del suo ritorno nel cast di «Un medico in famiglia»?
«I numeri hanno dato ragione a questa sesta serie. Sono contento ovviamente del successo del programma e dell’affetto del pubblico. Erano dieci anni che mancavo. La scelta di tornare è stata una decisione motivata anche dal fatto che, in questo periodo di tempo, avevo fatto tante cose diverse, per cui mi sentivo meno condizionato dal personaggio di Lele».
Ha sentito la mancanza, in questi anni, del rapporto con il grande pubblico televisivo?
«Ho fatto delle scelte un po’ meno popolari con un riscontro di pubblico meno forte rispetto al “Medico in famiglia”. Ma, anche quando non si fanno grandi numeri, e ci si dedica a racconti più complessi, destinati a un pubblico più ristretto che, un attore raccoglie soddisfazioni. E’ chiaro che in una serie come quella del “Medico” l’affetto per il personaggio è molto profondo e questo lo percepisci in maniera forte. Ma, alla fine, le scelte che uno fa dipendono da ciò che uno vuole raccontare. Per cui, non sono pentito di aver abbandonato per dieci anni il personaggio di Lele per fare altro».
Nel suo futuro c’è più televisione, più cinema o più teatro?
«Io spero di alternare gli impegni come ho sempre cercato di fare. Per me l’attore è uno e trino. Il teatro, certo, è il mio pane quotidiano. L’emozione che ti dà il pubblico è impagabile. Adesso sono contentissimo di portare in tutta Italia questo “Troppo buono”, che concluderemo al Piccolo Eliseo di Roma. Poi ci sono progetti di televisione e di cinema. Ma il teatro offre una maggiore libertà per fare cose diverse e dà il vantaggio incredibile del contatto con il pubblico dal vivo».

domenica 6 dicembre 2009

Giulio Scarpati apre la Stagione Teatrale Aquilana


Si aprirà con uno degli attori più amati del momento la Stagione Teatrale Aquilana presentata dal Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con l'Associazione Teatrale Abruzzese e Molisana: il sipario dell'auditorium della Guardia di Finanza si alzerà, domani sera alle 21, per Giulio Scarpati che reciterà per il pubblico aquilano brani tratti dal libro di Milan Kundera "Amori ridicoli".
Un volume ricco di racconti che parlano d'amore, un amore a cui si accompagna ogni volta un altro elemento, la mistificazione, con effetto deflagrante.
Tra questi straordinari personaggi Giulio Scarpati ha scelto Eduard, un uomo che per amore cambia la sua natura, convincendosi della necessità della menzogna. Sul palcoscenico Scarpati, che ha iniziato la sua carriera proprio con il Teatro Stabile dell'Aquila, sarà accompagnato dal pianista Bob Messini.

Per l'acquisto dei biglietti il Tsa ricorda che il botteghino è aperto nella galleria del Centro Commerciale L'Aquilone tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 20,00, mentre per informazioni sono a disposizione i numeri telefonici 348 5247096 (botteghino) e 0862 62946, 0863 413200 (Tsa). Anche sul sito internet http://www.teatrostabile.abruzzo.it/ sono disponibili informazioni, news e curiosità sulla stagione teatrale

sabato 5 dicembre 2009

Auguri, Giulio!!!

Con immenso affetto
con stima infinita
ad un grande artista
ad una persona speciale....
AUGURI da me,eva/ Anna, e da tutti i frequentatori di questo blog!!

venerdì 4 dicembre 2009

Video | RomaCittàTeatro.Presentazione di 'Troppo buono'

Lo stettacolo di Giulio sarà inserito nella rassegna RomaCittàTeatro del Teatro Piccolo Eliseo a Roma.
Sarà in scena dal 20 aprile al 2 maggio.Prossimamente altre news in merito.
Intanto ecco il video:

http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=7002

giovedì 3 dicembre 2009

Ravenna - "Troppo buono". Anche giù dal palco


Così titola un carinissimo articolo dal sito RomagnaNOI.
CERVIA – La gentilezza e la disponibilità lo contraddistinguono anche durante l’intervista. Giulio Scarpati, protagonista dello spettacolo in scena al Comunale di Cervia, è davvero “Troppo buono”.Ad accompagnarlo Bob Messini, complice di divertenti duetti all’insegna della bontà. “L’idea da cui si è sviluppato “Troppo buono” – racconta Scarpati - è legata al concetto che io sia da sempre stato considerato come tale. Il contenuto di questo spettacolo è un po’ voler giocare a carte scoperte sul ruolo di attore che mi contraddistingue da sempre”.
I testi sono opera di Marco Presta e Nora Venturini, ma non manca qualche riferimento autobiografico al protagonista. “Il bambino che a Natale con i propri risparmi regala alla madre un’aspirapolvere – continua Scarpati - sono proprio io”. Le citazioni di Gozzano, Gaber e Dostojeskij, uniti alla carica espressiva di Scarpati, hanno condotto il pubblico ad identificarsi con gli ideali di bontà portati in scena.
“Il coinvolgimento degli spettatori dimostra che la bontà non è poi così rara, magari è nascosta, ma senza alcun dubbio esiste”. Grande amante del palcoscenico, Scarpati accenna al dilemma: fiction televisiva o tournèe teatrale. A rispondere è la sua grande passione per il teatro: “Sono purtroppo cosciente della perdita di centralità di questa forma artistica. Oltre ai fondi manca l’interesse dei media per la promozione degli spettacoli”.
Ospite di Cervia in attesa della replica dello spettacolo, Scarpati si rammarica del poco tempo dedicato alla città perché impegnato, insieme a Messini, nelle prove dell’opera che porterà al Teatro Stabile dell’Aquila in fase di ricostruzione dopo il terremoto, ma anche se occupato non ha certo dimenticato di apprezzare le prelibatezze gastronomiche della città: “Il cibo è ottimo e i profumi molto invitanti: da domani dovrò mettermi a dieta”.
Sara Briganti

martedì 1 dicembre 2009

Piccola anteprima...

Nel video che segue c'è una bellissima lettera scritta dal capo dei Pellirossa Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce.
Il documento qui integralmente riprodotto è senz'altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell'uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei "popoli nativi", dei veri "indigeni" di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.

Questa stessa lettera Giulio la legge nel suo spettacolo 'Troppo buono' .
Ovviamente(racconta Giulio), quando era bambino, era uno di quelli che, guardando i film western, 'tifava' per gli indiani e non per i cow boys .....!


Un Medico in famiglia 7 " s'ha da fare"...


Si. Sembra proprio che ci sarà!

Dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni buone notizie, almeno per ora.
"Nonostante il secco no di Pietro Serrmonti (Guido) e di Lunetta Savino (Cettina), Un Medico in Famiglia 7 incassa il preziosissimo di di Giulio Scarpati, disposto a restare a Poggio Fiorito nelle vesti del medico più amato d’Italia, Lele Martini. Il suo incontro con Bianca (Francesca Cavallin) e le reazioni dei suoi figli lo hanno spinto a dire addio a Parigi e a restare a Roma. E a quanto pare Scarpati non ha più paura del suo alter-ego in camice bianco. “Ho capito che Lele non contiene Scarpati ma Scarpati contiene Lele, e così non mi fa più paura. Quello di ritrovarmi lele stampato addosso è un rischio che ho scelto scientemente di correre” ha detto Scarpati a Tv Sorrisi e Canzoni riferendosi al suo ritorno dopo 10 anni di assenza dalla serie tv. “Il mio Lele era rimasto in sospeso, meritava una chiusura degna. Ma questo successo ci ha un po’ preso in contropiede” continua Scarpati che ora ha mostrato una certa disponibilità a continuare, previa, però, verifica delle storylines. “Spero che gli sceneggiatori si inventino delle storie belle, magari come quelle di questa serie, davvero azzeccata nei toni da commedia e nei temi trattati. E vorrei davvero ci fossero tutti, compresi il mio amico Ugo Dighero e Lino Banfi“. Ma oltre al Medico, che attende comunque conferma, nel futuro di Scarpati ci sarà anche una miniserie drammatica per RaiUno, per la quale ha già vestito recentemente i panni di Don Liegro e Don Zeno."