martedì 26 ottobre 2010

Assemblea generale del cinema italiano al Teatro Eliseo di Roma


Dopo l'occupazione della Casa del Cinema iniziata venerdì 22, e divenuta presidio stabile grazie all'Associazione "Centoautori", si è tenuta oggi, 25 ottobre, al Teatro Eliseo di Roma un'assemblea dedicata a tutte le associazioni di categoria, "per ascoltare tutte le voci, a partire da quelle delle maestranze, e decidere anche le azioni di protesta da portare avanti al Festival di Roma", ha dichiarato all'Ansa lo sceneggiatore Andrea Purgatori. Sono intervenuti sul palco: Stefano Rulli di Centoautori, Riccardo Tozzi dell'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive-Multimediali), Emidio Greco dell'Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici), Giulio Scarpati del Sai (Sindacato Attori Italiano), Enrico Di Mambro dell'Agis (Associazione generale italiana spettacolo), Daniele Cesarano della Sact (Scrittori associati di cinema e televisione), Elio Germano e Cinzia Mascoli di Artisti 7607, Silvano Conti della SLCGCIL, Roberto Perpignani della Fidac (Federazione italiana delle associazioni cineaudiovisive), Michele Consorti dell'Art (Associazione registi della fiction televisiva), Carlo degli Esposti dell'Apt (Associazione produttori televisivi); erano presenti per aderire alla protesta anche i rappresentanti sindacali delle troupes con Corrado Volpicelli, i ragazzi della Zero3, adattatori, doppiatori, gionalisti cinematografici, Carucci per la lirica, le industrie tecniche dell'Anica, i ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia, il sindacato scrittori, i doc/it, gli articolo 21 (per la libertà di espressione), il sindacato di scenografi e costumisti, l'associazione dei direttori della fotografia, dei tecnici del suono, di montatori, tecnici televisivi, l'Anart (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali), la L.A.R.A. (l'associazione degli agenti degli artisti), l'Afic (Associazione dei festival cinematografici), la Federazione Italiana dei Circoli del Cinema, quelli del Montaggio TV. Molti i volti noti, tra cui Alessandro Haber, Sabrina Impacciatore, attori di fiction e tv. Si è optato per l'Eliseo, grazie alla collaborazione del direttore Massimo Monaci, per avere più spazio, poiché alla Casa del Cinema è in corso il festival del cinema ebraico e israeliano; il presidio alla Casa del Cinema proseguirà comunque i lavori ogni giorno grazie alla disponibilità di comitati sorti per organizzare la protesta.
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http://tuttoteatro.blogspot.com/2010/10/occupazione-della-casa-del-cinema.html

1 commento:

elena ha detto...

Qualcuno, per "giustificare" la situazione della cultura nel nostro paese oggi, ha affermato che "la cultura non si mangia"...
Certamente! Ma la "con" la cultura si mangia... E questo sia nel senso metaforico che in quello reale. La Cultura - quella con la C maiuscola, quella "vera" - è una sorta di "cibo delle menti": le "apre", le "allarga", "innalza" le persone, "insegna"...
E - qui parlo del caso specifico dei tagli allo spettacolo, perchè dell'istruzione se ne è parlato e se ne continua a parlare; poco o niente si sa dei Musei, delle Sopraintendenze e, soprattutto, delle biblioteche... - dà lavoro alle famiglie, soprattutto a tutti quelli che il cinema, il teatro, la fiction li "fanno". E' verissimo: i "protagonisti principali" in un modo o in un altro "girano", lavorano.. in Argentina, in Tunisia, in Russia o in qualunque altro posto ci sia poco da spendere. Ma glia "altri"? Tutti coloro che ci sono "dietro"? Tutti coloro senza i quali può esserci un regista, un nome di grido, una sceneggiatura ma se non ci sono i giovani attori che fanno questo "mestiere" per passione, comparse, attrezzisti, sarte e chiunque altro sia coinvolto nel prodotto che si sta "costruendo" il prodotto stesso come può essere fatto? "Non ci sono più le atmosfere, i paesaggi adatti per girare certe storie": la "giustificazione" dei più si adatta perfettamente a "Terra ribelle" proprio ora su Rai1. Niente di più vero: la Maremma di ora non è quella della metà dell'Ottocento, dei butteri, una sorta di "terra selvaggi"... E potremmo aggiungere per un verso "purtroppo"...Ma, se questa può essere una giustificazione per quanti altri set si è presa la stessa soluzione? Con le conseguenze che "tutto" si "trasferisce"... Salvo poi magari un qualche regista d'oltroceano che trova un angolo di Toscana, i Sassi di Matera o qualsiasi altro angolo del nostro stupendo paese, come set ideale..
E il teatro? Perchè costa così tanto un biglietto? Perchè non lo si incentiva nelle scuole, in televisione - coraggiosissimo Massimo Ranieri che sta per riportare il grande Eduardo! - in dibattiti?
Credo di essermi dilungata perfino troppo.. ma tanto avrei da dire... e lo vedo tutti i giorni nel lavoro che mi appassiona da oltre 30 anni e che, apparentemente, "non fa mangiare": cos'è un libro, tanto più se è un codice miniato o un libro dei primi secoli della stampa? La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze - e non solo lei..anche noi tutte, organi decentrati del ministero - rischia la chiusura per mancanza di personale e di fondi e fa un appello per la sua "salvezza" come nel 1966, quando "gli angeli del fango" andarono in suo soccorso... E questo appello chi lo ha raccolto? La “Robert F. Kennedy Foundation of Europe” che sul proprio sito ha lanciato un appello mondiale a sua "difesa" quale vero e proprio patrimonio dell’umanità, non solo del governo italiano.