sabato 1 novembre 2008

MEGLIO ' SUL TARDI' CHE MAI..

PASSAGGI IN TV DI FILM CON GIULIO SCARPATI

domenica, 2 novembre 2008, alle ore 2.25 su Rete4
Pasolini: un delitto italiano,1995,di Marco Tullio Giordana con Claudio Amendola; Giulio Scarpati; Andrea Occhipinti; Nicoletta Braschi; Ivano Marescotti; Claudio Bigagli

Qui qualche scena dal film



sabato, 8 novembre 2008, alle ore 0.50, RaiUno
A LUCI SPENTE 2004 , con Giulio Scarpati, Giuliana De Sio, Toni Bertorelli , Filippo Nigro, Andrea Di Stefano (FINORA MAI TRASMESSO IN TV)

Il film è ambientato nel 1943 e narra la storia delle riprese di "Redenzione" film prodotto con il sostegno del Vaticano da Ettore Benedetti che offre la parte della protagonista, una nobildonna che si spoglia dei suoi averi per soccorrere infermi e bisognosi, alla famosa attrice Elena Monti. Nel film si intrecciano e si narrano le vicende dei componenti del cast e della troupe, di chi è legato al fascismo e soprattutto di chi non lo è.

A QUESTO LINK UN ARTICOLO-INTERVISTA CON I PROTAGONISTI E IL REGISTA
http://www.stradanove.net/news/testi/cinema-03b/cames0807034.html

A voi i commenti, dopo la visione(..o la registrazione..) dei due films.

3 commenti:

clafitzy ha detto...

Due film molto belli..
Peccato che vengano passati a così tarda ora, ma meglio che niente...
Il primo, quello su Pasolini, è un film che ricostruisce in modo diciamo giornalistico la vicenda della morte del celebre scrittore, giornalista e regista.
Rivediamo e riviviamo l'inchiesta, gli intrighi che l'hanno caratterizzata e molto probabilmente anche influenzata assieme alla famiglia e agli avvocati della famiglia Pasolini.
Un tipo di cinema che amo molto, d'inchiesta, d'impatto, che non teme di raccontare verità scomode...il cinema di un regista che adoro, Marco Tullio Giordana.

A luci spente è forse più difficile da seguire...racconta una storia altrettanto scomoda rapportata ai tempi in cui è ambientata.
Una storia che ci dimostra come con piccoli ma al contempo grandi, importanti e coraggiosi gesti fosse possibile opporsi all'operato del regime fascista.
E poi, cosa assolutamente fantastica secondo me, si assiste alla creazione di un film nel film ove si pongono le basi per la nascita del cinema neorealista..con l'importanza data all'espressività degli attori spesso presi dalla strada al posto della perfezione un po' fredda e vuota di chi recita per mestiere...

Fortunatamente ho entrambi in dvd ma rivederli è sempre un piacere...chi non li avesse visti, davvero, anche se l'ora è ingrata ci faccia un pensiero perchè valgono il sacrificio di qualche ora di sonno...

Anonimo ha detto...

uaoooooooooo che bello!!!!!!e stasera lo vedro'....visto anche che nn esco....uaooo che bello!!!
buona visione

elena ha detto...

Due film, molto diversi ma che hanno, in un certo senso, qualcosa in comune: la "realtà". In "Pasolini, un delitto italiano" è chiaro: il fatto, realmente avvenuto, e la trasposizione cinematografica di esso, portata sullo schermo con taglio-concordo con Claudia-giornalistico con la sapiente maestria di Marco Tullio Giordana.
Qualche parola in più merita "A luci spente", se non altro per il fatto che quella di stanotte era una vera e propria "prima" televisa, penalizzata tanto quanto lo è stata la "prima" cinematografica vista l'uscita nelle sale in pieno agosto e poi..film "desaparecido"....
Anche in "A luci spente" si parte dalla realtà: l'Italia pre-liberazione, della Repubblica di Salò, del cinema che stava "cambiando" e diventando neorealista, della contrapposizione tra Cinecittà, dove appunto si girava "a luci spente" e Venezia,"patria" dell'altro cinema, quello di regime. Se esiste il "metateatro" - e Pirandello ne è un esempio eclatante con i "Sei personaggi in cerca d'autore", "Ciascuno a suo modo" e "Stasera si recita a soggetto" - e cioè il "teatro nel teatro", "A luci spente" è una sorta di "cinema nel cinema":un bellissimo esempio per scoprire "come" si faceva cinema e, nello stesso tempo come era la vita quotidiana di coloro che il cinema lo facevano, o piuttosto, tentavano di farlo con i mezzi che all'epoca avevano a disposizione - bellissima la scena finale quando, per girare l'arrivo degli americani a Roma, la troupe usa proprio la pellicola.."tedesca" - e nella situazione in cui si trovavano. E' tutto molto bello e molto interessante e tutti i protagonisti meritano un plauso: da Scarpati a Bertorelli, a Nigro e via via fino alle figure "minori" che hanno sempre un loro "motivo" ben delineato: la sartina che si innamora, la sarta ebrea che alla fine non riesce a sfuggire al suo segnato destino... ma mi piace sottolineare quella che, a mio parere, è una delle scene più belle del film, interpretata da una delle attrici più brave e versatili del nostro panorama cinematografico, televisivo e tetarale: Giuliana De Sio. La De Sio, che già aveva lavorato con Ponzi e Scarpati in un altro bellissimo film, "Italiani", è sublime quando, per dimostrare il cambiamento "interiore" della "sua" Elena Monti improvvisamente "blocca" la scena e va a struccarsi, mettendo " a nudo", la propria anima solo con i gesti e le espressioni del volto: un esempio di recitazione che non tutti avrebbero saputo rendere con tanta verità e realismo.
Dunque, film molto bello che meriterebbe una "prima serata"...