venerdì 6 novembre 2015

Altra bella intervista a Giulio Scarpati sulla lettura de 'L'anno della lepre'






































Altra bella intervista per la lettura al Festival di Pisa.
Giulio Scarpati spiega i motivi della scelta di questo famoso testo, anche in 'versione audiolibro':


«L’anno della lepre è stato un libro molto amato, quasi un romanzo simbolo, per la mia generazione», dice  l’attore romano che sta registrando nuove puntate di Un medico in famiglia e a più avanti nella stagione metterà in scena all’Ambra Jovinelli il film di Ettore Scola Una giornata particolare. «Mi incuriosiva rileggere il romanzo di Paasilinna oggi – racconta  Scarpati – per capire se ha ancora mantenuto il suo fascino». E come lo ha trovato? «Ancora straordinario e  di grande attualità perché propone un percorso fuori dagli schemi, che mette a nudo i rapporti consunti, che si sono inariditi. Il viaggio  che si compie in questo romanzo è un viaggio  formativo, di scoperta del nuovo, di apertura alle possibilità, ad incontri imprevisti».

E’ possibile cambiare vita? Sì sembra dirci Paasilinna, la vita può cambiare in un attimo. Certo ci vuole coraggio e un pizzico di follia.  «Ma anche ironia, per vedere il risvolto comico della burocrazia, dei meccanismi sociali che ci ingabbiano», aggiunge l’attore. «Quella di Paasilinna è un tipo di ironia molto nordica, che si esprime con un certo understatement, non in modo sottolineato ed  immediatamente evidente come succede nella nostra tradizione», precisa Scarpati.giulio-scarpati2

«Sull’automobile viaggiavano due uomini depressi – recita l’incipit del romanzo – Il sole al tramonto, battendo sul parabrezza polveroso, infastidiva i loro occhi… Lungo la strada sterrata il paesaggio finlandese scorreva sotto il loro sguardo stanco, ma nessuno dei due prestava la minima attenzione alla bellezza della sera. Erano un giornalista e un fotografo in viaggio di lavoro, due persone ciniche, infelici. Prossimi alla quarantina, erano ormai lontani dalle illusioni e dai sogni della gioventù, che non erano mai riusciti a realizzare». Il registro ironico di Paasilinna è seducente anche per la malinconia e la bonomia dei suoi personaggi? «Non c’è cinismo, in loro – conclude Scarpati – anche quando Arto Paasilinna tratteggia personaggi negativi lo fa a tutto tondo, raccontando anche i loro lati nascosti, più umani, così come la sua fantasiae   l’elemento utopico non sono astratti, ma rivelano un legame profondissimo con la realtà».


QUI l'intero articolo:
http://www.left.it/2015/11/06/in-viaggio-con-la-lepre-e-gli-irresistibili-antieroi-di-paasilinna/

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