Benvenuti sul blog ufficiale dell'attore GIULIO SCARPATI.
Uno spazio di discussione e informazione su quanto fa 'arte','spettacolo' ed altro ancora...
Grazie a chi leggerà e parteciperà con i propri commenti!
Bell'artico! Del resto, già all'epoca dell' "Ultima pallottola" la stessa rivista dedicò un'altrettanto bella intervista a Giulio. E' vero che "Cugino e cugino" è una "fiction" dove la storia della strana coppia ha,come dire, la "parte principale", ma è pur vero che Filippo ci fa conoscere un mondo, una "professione" che per i più - e mi ci metto io per prima.. - è sconosciuta. Certamente, la maggior parte delle carceri, purtroppo, non è quella che vediamo nella fiction, ma è altrettanto vero che "dovrebbe" essere così. Come vero è che i pregiudizi, l'idea che: "buttiamoli dentro e gettiamo la chiave", "è stato in "galera" per cui è da tenere ai margini della società, tanto..." è una opinione comunissima. Se per molti il non essere "recuperabili" può anche essere vero, per altrettanti, la possibilità di un riscatto, scontata la pena, dovrebbe esserci. E la figura dell'educatore carcerario - che mi par di capire è molto rara nella realtà - a questo dovrebbe servire anche combattendo contro la burocrazia, la lungaggine, i pregiudizi. "Filippo" ci mostra proprio questa realtà e, guarda caso, anche "Filippo" come lo erano stati altri personaggi questa volta "reali" - monsignor Di Liegro, Don Zeno ... - è un'idealista, ma un'idealista che crede e - qui tra un sorriso e una battuta e.. Carmelo permettendo... - si dà "anima e corpo" alla sua professione. E da Giulio era "normale" aspettarsi anche questa sfaccettatura del suo personaggio, perchè far "sorridere" con un pizzico di verità è "cosa" dei veri professionisti (mi viene in mente l'altrettanto grande Gigi Proietti, anche se nel suo "Maresciallo Rocca" la parte più "leggera" lascia lo spazio alla cruda realtà quotidiana)
La fiction,mi è davverovpiaciuto molto-e Giulio,(Filippo)ci ha fatto scoprire un po,comè la vita in carcere,e come dovrebbe essere svolto,il ruolo di educatore carcerario!bravo!spero in una seconda serie
2 commenti:
Bell'artico! Del resto, già all'epoca dell' "Ultima pallottola" la stessa rivista dedicò un'altrettanto bella intervista a Giulio.
E' vero che "Cugino e cugino" è una "fiction" dove la storia della strana coppia ha,come dire, la "parte principale", ma è pur vero che Filippo ci fa conoscere un mondo, una "professione" che per i più - e mi ci metto io per prima.. - è sconosciuta. Certamente, la maggior parte delle carceri, purtroppo, non è quella che vediamo nella fiction, ma è altrettanto vero che "dovrebbe" essere così. Come vero è che i pregiudizi, l'idea che: "buttiamoli dentro e gettiamo la chiave", "è stato in "galera" per cui è da tenere ai margini della società, tanto..." è una opinione comunissima.
Se per molti il non essere "recuperabili" può anche essere vero, per altrettanti, la possibilità di un riscatto, scontata la pena, dovrebbe esserci. E la figura dell'educatore carcerario - che mi par di capire è molto rara nella realtà - a questo dovrebbe servire anche combattendo contro la burocrazia, la lungaggine, i pregiudizi.
"Filippo" ci mostra proprio questa realtà e, guarda caso, anche "Filippo" come lo erano stati altri personaggi questa volta "reali" - monsignor Di Liegro, Don Zeno ... - è un'idealista, ma un'idealista che crede e - qui tra un sorriso e una battuta e.. Carmelo permettendo... - si dà "anima e corpo" alla sua professione. E da Giulio era "normale" aspettarsi anche questa sfaccettatura del suo personaggio, perchè far "sorridere" con un pizzico di verità è "cosa" dei veri professionisti (mi viene in mente l'altrettanto grande Gigi Proietti, anche se nel suo "Maresciallo Rocca" la parte più "leggera" lascia lo spazio alla cruda realtà quotidiana)
La fiction,mi è davverovpiaciuto molto-e Giulio,(Filippo)ci ha fatto scoprire un po,comè la vita in carcere,e come dovrebbe essere svolto,il ruolo di educatore carcerario!bravo!spero in una seconda serie
Posta un commento