giovedì 12 agosto 2010

INTERVENTO DI GIULIO SCARPATI SU "L'Unità"



"NOI ATTORI" è il titolo dell' articolo scritto da Giulio Scarpati per L'Unità del giorno 11 agosto.
E' un'attenta e profonda riflessione di Giulio come 'attore', appunto, e come Presidente del Sindacato della categoria.
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(Un grazie ad Elena per avermi aiutato a distanza con lo scanner!)

3 commenti:

elena ha detto...

Come si può non essere in "sintonia" perfetta con questo esaustivo e chiarissimo articolo?
FINALMENTE si sente parlare di "chiarezza", di merito, di difesa della cultura in tutte le sue forme come simbolo principe della "crescita" di una intera nazione.
Qui, naturalmente, l'accento è messo sul cinema e sullo spettacolo, ma il "cappello" è molto chiaro: la Scuola, la Ricerca e - lasciatemelo aggiungere come "cosa" vissuta da oltre 30 anni... - le Biblioteche, i musei e tutto quanto di ricchezza ha questo nostro stupendo paese, necessita di quell'attenzione che da troppo tempo "latita". E' vero, sì, la cultura - la VERA cultura - "costa"..ma si è mai riflettuto seriamente quanto in "guadagno" "torna indietro"? Evidentemente no...Perchè? Fa male pensare che sia perchè più la cultura arriva alla gente, a TUTTA la gente, più costoro diventano esseri pensanti "autonomamente" e non una sorta di gregge che segue il primo "pifferaio" che lo incanta.
E cominciare con i giovani - ci saranno forse anche i "bamboccioni" ma certo non sono la maggior parte ... - è la cosa principale. "Fare" teatro, cinema o televisione, non è un "mestiere" che si improvvisa, magari uscendo vincenti - o, peggio, solo perchè "messi in mostra" - da qualche reality. I giovani , e sono molti, che vogliono intraprendere questo bellissimo "viaggio" DEVONO essere aiutati seriamente: con scuole -serie... - informazione e con la consapevolezza che il "merito" viene premiato. Chi, invece, questo incantato "lavoro" lo fa da anni DEVE essere tutelato; e tutti, dall'interprete principale al macchinista, dai "generici" a chi anche solo porta i copioni... Sì, certo, torniamo al discorso iniziale: il "costo". Si "risparmia" girando all'estero -film ma soprattutto fiction - ma il "gioco non vale la candela": quanti, così, restano "a spasso"? Quanto nostre bellezze vengono in questo modo "nascoste"?PERFETTA l'affermazione: "la delocalizzazione è la negazione dello sviluppo". GIUSTISSIMO anche porre in risalto la posizione della TV di stato; ma altrettanto giusto affermare che anche la "controparte" - Mediaset - ha l'obbligo di porsi queste domande e sedersi ad un tavolo comune per trovare un accordo che "faccia bene" allo spettacolo e non fermarsi solo all'attenzione del "dio" auditel, della battaglia fra "share".
E il primo ad avere una responsabilità per far sì che tutto questo si possa realizzare è proprio il sindacato. E, se questo articolo - come altri di questi ultimi mesi - è l'inizio di una nuova "era", Scarpati è l'uomo giusto al posto giusto.

Alda ha detto...

Ho letto solo ora per intero l’articolo, caro Giulio penso che l’intento che ti prefiggi sia molto arduo…forse la mia è solo una impressione dall’esterno, ma non mi sembra che gli attori siano così portati a fare “corpo”…ti auguro però di riuscire a realizzare le cose che più ti stanno a cuore e che anche altri capiscano l’importanza di tutelare i giovani, e che chi ha veramente talento prevalga su tutto quel “marciume” che vediamo in giro oggi…se ci fossero molte più persone con le tue stesse idee e con il tuo cuore…sarebbe tutto un altro mondo!!! ciao

Unknown ha detto...

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