martedì 20 aprile 2010

APPUNTAMENTO STASERA ALLA 'PRIMA' ROMANA DI "TROPPO BUONO"


DA 'LA REPUBBLICA' di oggi MARTEDÌ, 20 APRILE 2010

"La bontà? La racconto cantando e recitando; è come una malattia, ma meglio dell´arroganza"
Piccolo Eliseo In "Troppo buono" l´attore indaga pregi e difetti dell´umanità benevola

RODOLFO DI GIAMMARCO
Lo sentirete parlare col linguaggio di Petrarca e di Califano, di un capoindiano e di Dostoevskij, di De Gregori e di Gozzano. «Mi sorprenderete a fare esempi di buonismo che vanno dal libro Cuore al film Shining». Occupato a dispensarvi riflessioni, racconti e aneddoti, Giulio Scarpati indagherà a fondoil fenomeno universale (e attuale) della bontà, il profilo dei personaggi mitie generosi, i pregi e i difetti dell´umanità benevola di oggi dall´età bambina a quella adulta.
«Mi citerò con autoironia, magari con la battuta-dilemma"Essere o benessere", pensando al mio destino di attore impegnato e rigoroso ma anche all´altra mia facciata di uomo di spettacolo commercialmente gratificato dalle fiction». E suonerà il pianoforte, e canterà, anche. Scarpati dà appuntamento al pubblico con un testo che in apparenza sembra realizzato a braccio, titolo Troppo buono, e da stasera al Piccolo Eliseo s´avvale d´unadrammaturgia creata per lui da Marco Presta e dalla regista Nora Venturini,avendo accanto a sé il musicista-attore Bob Messini.
«Faccio anche l´angelo di seconda classe Clarence del film di Frank Capra La vita è meravigliosa. È deliberatamente un gioco scenico. Per dimostrare che la bontà è una malattia, e va curata. Recito contro gli stereotipi, uso come un cappotto rivoltato il monologo del principe Myskin, dall´Idiota. Cerco di far arrivare alla conclusione che gli ideali cambiano, fanno sognare di meno. E per sfuggire alle etichette, adotto pure Qualcuno era comunista di Gaber». Conclude dicendo che la bontà è rivalutabile, può essere preferita all´arroganza individuale e alla prepotenza del potere. Ma lo dice con un tono...
A ROMA, PICCOLO ELISEO, DAL 20 APRILE AL 2 MAGGIO
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