martedì 1 aprile 2008

Scarpati: tornerò a fare il medico...


Era da un mesetto che se ne parlava..
Ora, dalla ‘viva voce’ dell’interessato,arriva la conferma ufficiale:
Giulio Scarpati rifarà “Un medico in famiglia”.
Occorre sottolineare , tuttavia,che si tratta di una notizia data in anteprima molto …’ampia’.
Le riprese,infatti, inizieranno a fine anno.Gli sceneggiatori sono al lavoro per regalare al pubblico l’ultima, definitiva serie della fiction.
Bisognerà, dunque, aspettare un po’..Giulio Scarpati tornerà ad essere Lele proprio per 'chiudere’ le vicende di Casa Martini, iniziate con lui nel 1998.
Ecco l’articolo da ‘La Repubblica’
LUNEDÌ, 31 MARZO 2008
Scarpati: tornerò a fare il medico ma non scommettete sull´happy end
E in tv la storia di Don Zeno, prete rivoluzionario
SILVIA FUMAROLA
«Sì, torno a girare il Medico in famiglia, faccio come George Clooney che si rimette il camice in Er. Ma non parleremo solo di questo, vero?». Giulio Scarpati è seduto nel soggiorno della sua casa, parquet, libri ovunque, un gatto che controlla la situazione. Classe 1956, la faccia da ragazzo, è sposato con la moglie Nora Venturini da sempre, ha due figli e un´aria rassicurante che gli è valsa la stima del grande pubblico. E infiniti ruoli «da buono». «Ma sarei un serial killer perfetto, sa? In un corto facevo a pezzi mia moglie, la mettevo in una busta e pulivo il bagno alla perfezione, non rimaneva neanche una goccia di sangue». Ride di gusto. «Quando il produttore Carlo Bixio mi ha telefonato per chiedermi di tornare a interpretare il dottor Martini ci ho pensato su. Non sono uno snob, so quanto il pubblico sia affezionato a quel personaggio, ma per un attore è un´arma a doppio taglio rimanere legati a un ruolo. È come se i registi si facessero un´idea di te e non li scolli più». Poi però ha detto sì. «Paola Pascolini sta scrivendo le sceneggiature», spiega, «ed è una garanzia: ora non possiamo sbagliare, Lele deve avere le sue motivazioni, insomma la storia deve reggere. Io sono molto legato alla prima serie di Medico, che era più realistica, ci tengo che non diventi una sit com piena di eccessi. Ho capito subito che nel suo piccolo, la storia del dottor Martini e della sua famiglia allargata era rivoluzionaria, perché tutta al maschile: una fiction con padre e nonno che si prendono cura dei figli non si era mai vista. Bixio, giustamente, vuole una conclusione della storia. Ma come nella vita non tutto si ricompone, non ci dev´essere per forza l´happy end». Racconta divertito che quando girava Cuore, un ragazzo lo supplicò di parlare col padre della ragazza che gli piaceva. « "Sa, è un fan del Medico in famiglia, se intervenisse lei...". Che ho fatto? Ho citofonato e ho parlato con questo signore».
Perfezionista, curioso (ha inciso diversi audiolibri, prepara serate di lettura, tiene corsi di recitazione), convinto che la televisione abbia una responsabilità «perché certe storie il cinema non le racconta più», una bella galleria di biografie alle spalle - dal giudice Livatino a monsignor Di Liegro - Scarpati anche nel caso di Don Zeno di Gianluigi Calderone (su RaiUno), si è messo «al servizio» della storia. «Dopo Don Luigi Di Liegro qualcuno mi ha chiesto: ma come, un altro prete? Non importa se porti la tonaca o no, don Luigi come Don Zeno Saltini, sono persone interessanti, interiormente ricche. Interpretarli è stato un viaggio, nella loro vita, certo, ma anche dentro di me. Viviamo in un´epoca egoista, in cui non si sceglie. Don Zeno, fondatore di Nomadelfia, prete antifascista, rivoluzionario, ha cambiato la vita delle persone, inventando un´alternativa alla famiglia, una formula di accoglienza che ancora oggi funziona. A Carpi, Modena, nei paesi dove abbiamo girato ho incontrato i nomadelfi, che sono stati accolti e oggi lavorano ancora in questa cittadella dell´utopia. Don Zeno continua a essere un punto di riferimento, ha avuto la capacità di incidere nella vita degli altri». Come per Livatino e Di Liegro, Scarpati ha ascoltato ore di registrazioni e filmati, studiato i gesti, incontrato testimoni, poi è nato il "suo" don Zeno più vero dell´originale. «Mi succede con i personaggi con cui entro in contatto: alla fine, in qualche modo, finisco per assomigliargli anche se siamo diversi fisicamente».

2 commenti:

clafitzy ha detto...

Come sempre un'intervista pacata in cui viene fuori sia il valore personale di Giulio - quando cita l'episodio di Cuore - sia la sua professionalità - quando si parla della sua carriera-.
Aspetto con impazienza di vedere l'opera su Don Zeno, se ne parla moltissimo e la mia curiosità è al limite oramai! :D
Al giudice Livatino sono affezionata da morire..è con lui che ho conosciuto Giulio artisticamente ed è per seguire l'ideale che tutto si può cambiare e migliorare - se ne si hanno le intenzioni - come credeva lui che ho deciso di intraprendere un certo tipo di studi.
Per quanto riguarda il Medico...
Beh...io non posso che essere felice che torni per un'ultima serie...come dicevo alcuni post fa l'unico rischio è quello di una sceneggiatura che sia fragile....ma al contempo sono certa che un attore come Giulio non accetterebbe mai di tornare dopo tanti anni in questo ruolo se non c'è una storia che vale.
Mi fa un po' di timore la storia dell'happy end....in fondo ne ha passate tante il Dottor Martini...facciamogli finire bene la carriera televisiva...eddai! :D

Anonimo ha detto...

Sono contenta che Scarpati torni a fare Lele, da quando è andato via lui la fiction ha perso molto: a parte l'ultima serie che è stata carina, non era certo entusiasmante. Non vedo l'ora di rivederlo! ^^