martedì 18 dicembre 2007

Scarpati legge Gramsci-Articolo da La Repubblica


BOLOGNA
L´ANNIVERSARIO
Alle 17 in Sala Borsa organizzato dall´Istituto Raimondi e Scarpati rileggono Gramsci
"Mi ha sempre affascinato la lucidità di analisi di un uomo chiuso in carcere"

Giulio Scarpati legge Gramsci: le lettere dal carcere e l´invettiva contro gli indifferenti. E Ezio Raimondi commenta, in dialogo con il giovane critico Andrea Menetti. Tre voci, per restituire a Gramsci un ruolo, quello che l´attore vede nell´intellettuale capace di «anticipare il cambiamento». Così si chiudono oggi, in Sala Borsa (ore 17), le celebrazioni del 70° anniversario della morte di Antonio Gramsci promosse dalla Fondazione dell´Istituto emiliano romagnolo a lui dedicato.In apertura, il sindaco Cofferati e il presidente Errani.
Scarpati leggeva Gramsci da ragazzo.

«Mi affascinava la lucidità di analisi di un uomo chiuso in carcere, la sua curiosità nel descrivere e scoprire l´umanità. Aveva una visione della realtà a tutto campo, si interessava delle persone. Nell´incontro con la classe operaia ha saputo arricchire il giudizio teorico formato sui testi di Marx». Di qui l´attualità di un pensiero: «Le lezioni gramsciane sono purtroppo dimenticate: c´è stata una semplificazione intellettuale nella lettura dei fenomeni, mentre il suo sguardo era molto più attento e soprattutto rivolto al futuro».
L´evento, dal titolo «Gramsci lettore», è soprattutto un dialogo, aperto dalla voce narrante di Scarpati.
«Il confronto con Raimondi? Impossibile, so di perdere», replica l´attore, che presto vedremo su Rai 1 nel ruolo di don Zeno e, più avanti, in una trasmissione di intrattenimento con Marco Presta, ironica voce de «Il ruggito del coniglio». «Girando le due puntate su don Zeno tra Modena, Carpi, Mirandola, ho cercato di avvicinarmi al carattere emiliano». Da un´utopia a un´altra. «Gramsci non si limitava a registrare il comune sentire, sapeva vedere con anticipo. Al di là degli anniversari dovrebbe esserci un approfondimento maggiore di quello che Gramsci è stato e può essere ancora. Chissà, forse un giorno lo racconterò con il cinema. Già oggi, a rileggerlo, ancora mi sorprende».

(ilaria venturi)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre attento a tutto quanto è 'cultura', 'storia'...
Non solo fiction!

Anonimo ha detto...

Mi spiace essere venuta a conoscenza solo stamattina di questo evento...Sia io che Luciano,saremmo andati volentieri a Bologna, per vedere Giulio in questa veste e portargli i nostri saluti...Sarà per la prossima...In ogni caso i nostri in "bocca al lupo"....

elena ha detto...

Sì, sarebbe stato molto molto interessante, anche vista la distanza e un' occasione per un veloce saluto... ma poi, stasera ho .... SCUOLA... anzi... qualcosa di più che "semplice" scuola... Spero di reggere.... AIUTO...!!!!

Anonimo ha detto...

Cara Elena, allora sei riuscita a reggere ieri sera???? Come sono andate le prove? Immagino bene...So che tu tenevi molto a questa cosa...vedrai che anche lo spettacolo,vero e proprio,andrà perfettamente...Comunque ci sentiamo presto...
Un abbraccio

elena ha detto...

Bene...., grazie!!! anche perchè era lo spettacolo di chiusura del primo "quadrimestre"... Quello VERO sarà ad aprileeee...
Non capisco però se sia "normale" che "prima" sia così isterica che non mi possono nemmeno rivolgere la parola; "dopo" vorrei sotterrarmi dalla vergogna...ma "durante" vivo come in un limbo dove non vedo niente e nessuno....
Ma già... io sono fatta così...per cui penso che, almeno per me, in fondo, sia "normale"...