venerdì 20 giugno 2025

Giulio Scarpati, Martedi 24 Giugno, a Riccione per Italian Global Series Festival


 Vetrina italiana per Italian Global Series Festival

Martedì 24 Giugno | ore 17:00

Il 24 Giugno, alle ore 17,00   a Riccione-Sala Concordia ci sarà  la presentazione della terza stagione della fiction,  "CUORI"

Per "Cuori" saranno presenti Matteo Martari, Giulio Scarpati e Ivan Carlei (Vicedirettore Rai Fiction).


La terza stagione di Cuori è stata girata nei quasi duemila metri quadri che ospitano il set della serie che continuerà a raccontare gli intrecci tra vita privata e professionale di un’equipe medica composta da veri e propri pionieri della cardiochirurgia. La nuova stagione promette di riservare diverse sorprese. Tra queste,  nuovi pazienti, come Giulio Scarpati che interpreterà un uomo dotato di particolari carismi (ispirato al controverso sensitivo torinese Gustavo Adolfo Rol)


sabato 14 giugno 2025

Giulio Scarpati dà appuntamento per la visione del cortometraggio "Nereide" ,il 15 Giugno, a Taormina



Come da post precedente, il 15 Giugno  si svolge la cerimonia di consegna dei “Guardia Costiera Awards”, un riconoscimento speciale assegnato ai Comandi che si sono distinti nell’ultimo anno per operazioni e interventi di particolare rilievo, in mare e lungo le coste italiane. Un momento solenne e significativo che vuole valorizzare l’eccellenza, il coraggio e la dedizione di chi ogni giorno garantisce la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in mare. 



L’evento avrà inoltre una finalità benefica a favore di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, riaffermando l’impegno della Guardia Costiera anche nel campo della solidarietà. Una serata che unisce spettacolo e responsabilità civile, contribuendo concretamente alla ricerca scientifica per la cura del cancro.

Giulio Scarpati dà appuntamento per la visione del cortometraggio "Nereide" ,del quale é protagonista, realizzato per questo evento.

Il cortometraggio  verrà proiettato alla sua presenza durante la serata al Teatro Greco di Taormina 15 Giugno alle ore 20:30

 Prenotazioni online: https://ticket-160guardiacostiera.it



sabato 7 giugno 2025

Giulio Scarpati presente con il suo corto "NEREIDE" a “Luci sul mare”, il 15 giugno al Teatro Antico di Taormina

 “Luci sul mare”, il 15 giugno al Teatro Antico di Taormina una serata evento per celebrare il 160° anniversario della fondazione della Guardia Costiera.



Durante la serata ci sarà la cerimonia di consegna dei "Guardia Costiera Awards", un riconoscimento speciale assegnato ai Comandi che si sono distinti nell'ultimo anno per operazioni e interventi di particolare rilievo, in mare e lungo le coste italiane.

    L'iniziativa avrà inoltre una finalità benefica a favore di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, riaffermando l'impegno della Guardia Costiera anche nel campo della solidarietà. A presentare la serata sarà Massimiliano Ossini.

    Tra gli ospiti sul palco il cantautore Ron, la Ensemble Symphony Orchestra, diretta dal maestro Giacomo Loprieno, e il soprano Carly Paoli. Spazio anche al cinema con la proiezione del cortometraggio "Nereide", dedicato ai valori che caratterizzano l'operato delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, con la partecipazione degli attori Giulio Scarpati e Samanta Piccinetti. L'attore Roberto Ciufoli sarà protagonista di un intervento artistico originale, in grado di unire riflessione e leggerezza  (fonte ANSA)

QUI IL TRAILER DEL CORTOMETRAGGIO 



🎶 Musica, cinema e grandi emozioni con ospiti d’eccezione!

🥇 Guardia Costiera Awards: premi speciali ai Comandi che si sono distinti durante l’anno in attività di rilievo.

Ci sarà spazio anche per la solidarietà con la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

🔗 L’ingresso è gratuito. Prenota qui il tuo biglietto: https://ticket-160guardiacostiera.it

venerdì 6 giugno 2025

Giulio Scarpati :per un giorno Giovanni Pascoli a Ca’ Ordano con “Qualcosa di nuovo nel sole” di Giuseppe Grattacaso


 


Giulio Scarpati in

QUALCOSA DI NUOVO NEL SOLE - Metti una sera con Giovanni Pascoli, monologo - lettura interamente dedicato al grande poeta nell'ambito della prima edizione del Festival di Letteratura  in Cantina organizzato da Ca' Ordano e dal Comune di Camino (Al). Testo di GiuseppeGrattacaso

QUI UN VIDEO di immagini con traccia musicale di alcuni momenti della serata 



sabato 24 maggio 2025

Bella intervista a Giulio Scarpati. Com'era e com'è ora : un attore in continuo divenire

 



Giulio Scarpati "risponde" alle sirene di Un Medico in Famiglia, la decisione dell'attore e i suoi progetti

L’attore si racconta tra passato e futuro: dal successo in TV al teatro dell’anima, tra memoria, trasformazione e nuove sfide

Non gli piacciono le etichette ma, se proprio bisogna trovarne una, “giardiniere dell’anima” potrebbe avvicinarsi: Giulio Scarpati non recita, vive. E mentre vive, osserva, custodisce, ricorda. Questa non è un’intervista fatta di frasi preconfezionate, ma una conversazione vera, viva, con un uomo che ha attraversato il successo, il dolore, la scena e la solitudine con la stessa delicatezza con cui si accarezza una pianta malata. Senza mai scadere nella retorica o nella banalità, Scarpati ci conduce nel cuore del suo mestiere – che è molto più di un lavoro – e della sua visione del mondo.

Volto amato dal grande pubblico per il ruolo del dottor Lele Martini in Un medico in famiglia, Giulio Scarpati è molto di più di una figura televisiva. È un attore che ha attraversato decenni di cinema d’autore, teatro militante, fiction di qualità e monologhi poetici. È un uomo che sceglie i suoi progetti con cura, con una fame mai soddisfatta di autenticità e nuovo. Ha lavorato con grandi registi, scritto libri, portato in scena la fragilità e la forza della memoria. Ma soprattutto ha sempre cercato, con umiltà e rigore, un senso, uno sguardo, una verità.



Prova ne è ad esempio il cortometraggio Nereide (diretto da Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis e nato per celebrare il 160° anniversario del Corpo delle Capitanerie di Porto), di cui è protagonista e che verrà proiettato a metà giugno al Teatro Greco di Taormina per un evento speciale. Ma anche il documentario Le stanze di Verdi (diretto da Riccardo Marchesini con Pupi Avati), in cui Giulio Scarpati va alla scoperta delle terre in cui visse il compositore o lo spettacolo teatrale Qualcosa di nuovo nel sole, che lo vede in scena nel ruolo di Giovanni Pascoli.

Ma Giulio Scarpati ama anche la sfida televisiva. La prossima stagione sarà per Giulio Scarpati nel segno del rientro su Rai 1, in prima serata. La rete che ha ospitato il mai dimenticato Medico lo accoglierà all’interno delle storie di Cuori 3, terza stagione dell’amata serie con Pilar Fogliati e Matteo Martari, e dei misteri di Estranei, un giallo con Isabella Ferrari e Ricky Memphis.

“Il personaggio che interpreto in Nereide è un comandante in pensione, malato, che ha scelto di vivere in solitudine su una barca in rada”, esordisce Giulio Scarpati. “Mi ha colpito per la sua complessità e profondità: è un uomo alla fine del suo percorso, con un corpo segnato dalla malattia ma con una mente ancora viva, capace di romanticismo e poesia. Scrive lettere in bottiglia a chi lo ha salvato da bambino: un gesto surreale e poetico”.

“Questo intreccio tra dolore fisico, isolamento e desiderio di comunicare mi ha colpito molto. Mi ha anche permesso di trasformarmi fisicamente, cosa che amo fare per ogni ruolo: capelli lunghi, look trasandato. Era un’occasione per presentarmi in modo diverso, ma anche per esplorare il rapporto con una giovane della Guardia Costiera, che gli porta notizie e speranza e rappresenta il gancio con la realtà, o quello, quasi brusco, che ha con un ragazzo a cui cerca di spiegare il punto di vista sulle cose con la sua percezione ed esperienza. Tutto questo mi ha fatto dire sì, senza esitazioni”.



La parola chiave di Nereide può essere “ricordo”. È uno dei temi che ha mosso Giulio Scarpati ad accettare il ruolo?

“Il ricordo attraversa tutto il film e, in un certo senso, attraversa anche la mia vita e il mio lavoro. È un tema potente, capace di dare senso anche ai momenti più difficili. Il comandante di Nereide è un uomo che si nutre di memoria, che mantiene vivo un filo con il passato. Ma anche nei miei progetti recenti questo tema è centrale. Sto portando in scena un monologo sugli ultimi giorni di Giovanni Pascoli (scritto da Giuseppe Grattacaso, poeta e insegnante di liceo conosciuto quando ancora lavorava come giornalista per un’intervista), dove il poeta dialoga con il suo cane morto come se fosse ancora vivo facendo il bilancio della propria esistenza. Un testo struggente, che esplora la memoria come rifugio e come trappola, e che mi ha permesso di scoprire un autore lontano dalla banalizzazione di cui è vittima in letteratura: non solo il fanciullino ma anche l’amante dell’astronomia, per esempio. Oppure nel libro che ho scritto sull’Alzheimer di mia madre, Ti ricordi la casa rossa?: lì ho cercato di salvare i ricordi belli in mezzo alla devastazione della malattia”.

“Si è immaginato che io fossi a Piacenza per uno spettacolo, ma che le scenografie non fossero ancora arrivate. È così che inizio a visitare i luoghi legati a Verdi, spinto dalla curiosità. Scopro un uomo straordinario, non solo un grande compositore ma anche un imprenditore agricolo, un uomo pratico, concreto. Aveva caseifici, costruì un ospedale per i contadini e la sua musica aveva un grande legame anche con la terra. Un’umanità sorprendente. Quei giorni sono diventati per me un percorso dentro la sua vita, accompagnato da incontri con persone del luogo. È stato un viaggio improvvisato, ma intenso, pieno di scoperte. Mi ha permesso di raccontare Verdi in modo inedito, non accademico, e anche di riconnettermi con la mia voglia di capire, di ascoltare. È stata per me un’esperienza inedita: gli incontri erano improvvisati e, da curioso quale sono, dovevo porre le mie domande come se fossi un giornalista. Questo genere di lavori mi produce un effetto rigenerante: ti spingono a viaggiare con la mente, a inventarti e a capire”.

Nel caso di Pascoli e Verdi, parliamo di persone realmente esistite. Il tuo percorso professionale è fatto di tante “storie vere”.

“Storie che ti spingono a rapportarti con attenzione e rispetto nei confronti dei protagonisti per cercare di coglierne l’essenza dell’anima. Come quando ho interpretato il giudice Rosario Livatino o Don Luigi Di Liegro. Interpretare Livatino in Il giudice ragazzino è stato uno degli atti più delicati e toccanti della mia carriera. Abbiamo girato pochi anni dopo il suo assassinio, e i genitori erano ancora vivi. Incontrarli è stato emozionante e difficile: vedere la sua stanza, le sue videocassette (pensavo fosse una trovata della sceneggiatura, ma era realmente un appassionato di cinema) … è qualcosa che ti rimane dentro per sempre. Con Don Di Liegro, invece, ho raccontato una figura straordinaria: un uomo di fede e di azione, capace di scontrarsi con il potere per difendere i più deboli. Ricordo ancora l’episodio di Villa Glori, quando “occupò” un centro per malati di AIDS prima che il Comune potesse bloccarlo: chiese l’autorizzazione a usarlo dopo averlo già riempito. Non poteva lasciarli morire per strada. Di Liegro aveva anche un’ironia tagliente e una forza politica rara per un prete. Era anche dotato di una sottile ironia. In occasione di un matrimonio misto, definì un musulmano “un buon cristiano”, annullando con la sua risposta etichette e divisioni”.

Il giudice Rosario Livatino: un incontro che lascia il segno

Per interpretare Il giudice ragazzino, hai incontrato i genitori di Livatino. Cosa è rimasto a Giulio Scarpati di quell’esperienza?

“Un’emozione fortissima. Stavamo girando a pochi anni dalla sua morte. I genitori, Rosalia e Vincenzo, erano ancora vivi e ci tenevano a conoscermi. Ero spaventato, temevo di essere per loro una presenza dolorosa. Ma sono andato, nonostante fossi terrorizzato dall’idea che mi vedessero come un “clone” del figlio. È stata un’esperienza che porterò sempre con me: questo lavoro mi dà la possibilità di fare anche incontri umani sconvolgenti. I Livatino mi hanno accolto con una dolcezza e una forza straordinarie, nella loro casa con le persiane socchiuse per evitare il caldo. La madre aveva uno sguardo penetrante, mi ha toccato la fronte e ha detto: “Rosario li portava così i capelli”. Mi ha gelato. Il padre, un uomo molto ironico, mi ha abbracciato piangendo quando stavo per andare via. Ho capito in quel momento quanto il nostro lavoro possa diventare qualcosa di sacro, di profondamente umano. Nonostante fosse venuto con me un fotografo, ho chiesto che non si scattassero foto, per rispetto: mai avrei voluto che sembrasse una trovata pubblicitaria. Dettaglio che ha fatto sì che con il tempo tornassi a trovarli per andare insieme in visita alla cappella di famiglia. Mi è dispiaciuto che i Livatino siano morti prima di vedere la beatificazione del figlio: poteva per loro essere una sorta di risarcimento morale, una forma di conforto”.



Vita privata e momenti di svolta personale

Un ricordo personale, del Giulio Scarpati uomo, non professionale, che conservi invece gelosamente?

“È difficile rispondere. Sono sempre stato molto riservato sul mio privato. La felicità, per me, è qualcosa di fragile, che va protetto e che percepiamo per poco tempo: per citare Pascoli, “Noi mentre il mondo va per la sua strada, noi ci rodiamo, e in cuor doppio è l’affanno, e perché vada, e perché lento vada”. Forse è un retaggio culturale, forse un istinto. Ma ho sempre avuto pudore a esibire i miei momenti più intimi. Preferisco tenerli al sicuro, come in uno scrigno. Però è vero che certe emozioni personali inevitabilmente si intrecciano con il lavoro, e lì emergono. Ho voluto, ad esempio, essere presente alla nascita di entrambi i miei figli: quando è nata Lucia, la secondogenita, ero impegnato in uno spettacolo con il Teatro Stabile dell’Umbria con Annamaria Guarnieri che avrebbe dovuto fare tappa a Lugano, ma ho fatto di tutto per esserci. Era troppo importante. In quel caso, la vita e il teatro si sono incrociati in modo irripetibile. Come quando è morto mio padre. Stavo lavorando, ma ho fatto di tutto per andare a salutarlo: mi ero messo d’accordo con un tecnico che mi avrebbe accompagnato a Roma. Durante il viaggio, ho ricevuto la notizia della sua morte: sono andato lo stesso a salutarlo. E poi sono tornato sul palco. Quel giorno ho recitato con un peso enorme: ho fatto lo spettacolo ma, una volta terminato, non sono uscito per salutare il pubblico. Rientrando in camerino, sono crollato: avevo trattenuto le mie emozioni per raccontare i sentimenti di un bel personaggio. Non sempre the show must go on, non si possono mettere sullo stesso piano vita e lavoro”.

“Non sono mai riuscito a dirle grazie”, dice il comandante di Nereide. A chi deve dire “grazie” Giulio Scarpati?

“Non so se si possa parlare davvero di un “grazie” mancato. Ma c’è un episodio che porto con me con rammarico. Un mio caro amico, Roberto De Rubis, tecnico delle luci con cui ho condiviso gli inizi della mia carriera teatrale, si ammalò gravemente. Avrei voluto andarlo a trovare, ma non ce l’ho fatta. La verità è che avevo paura. Paura di vederlo cambiato, consumato dalla malattia. Ho rimandato troppo a lungo, e quando mi sono deciso era tardi. Era troppo malato, non era più possibile. Questo è uno di quei casi in cui capisci che la paura del dolore può farti compiere delle omissioni ingiuste. Perché ci sono persone che non meritano il nostro silenzio, la nostra assenza. E lui, Roberto, era uno di loro. Avevamo iniziato assieme in una piccola cooperativa teatrale negli anni ’70, portando spettacoli negli ospedali psichiatrici, nelle piazze, ovunque ci fosse bisogno. Facevamo tutto da soli: montaggio, luci, costumi. Quel teatro era una missione. E Roberto era parte di quella missione. Ma non posso non ringraziare Sergio Fantoni: abbiamo lavorato insieme in uno spettacolo fantastico quando lui era già un nome mentre tutti gli altri eravamo “poveri in canna”. Era veramente un signore e mi ha insegnato come accogliere gli altri o il ricordarsi di tutti, senza discriminazione alcuna. O Lucilla Morlacchi, grandissima attrice con cui ho avuto la fortuna di relazionarmi da giovane e di continuare a frequentare fino a quando è venuta a mancare. Sono stati sì incontri con loro nati per lavoro ma quei rapporti si sono tramutati in amicizia, in parte di vita privata”.

C’è un ruolo che ha cambiato in modo particolare Giulio Scarpati?

“Sì, ma non uno solo. Ogni esperienza lascia qualcosa. Il giudice ragazzino, certo. Ma anche il monologo su Pascoli, o il documentario su Verdi. E più di recente, un ruolo completamente diverso: un sensitivo in Cuori 3, diretto da Riccardo Donna, il regista del Medico in famiglia, mio grande amico. Mi sono divertito tantissimo sul set con Pilar Fogliati e Matteo Martari, due persone deliziose, ma anche con Riccardo, un regista che non urla. E nessuno dei registi con cui ho lavorato, nomi di una certa autorevolezza, ha mai alzato la voce: i grandi non hanno bisogno di farlo. Il lato umano ha sempre prevalso su tutto e in un lavoro narcisistico come il nostro si deve essere bravi anche a gestire il successo, le follie che possono derivare da un grande successo. Ogni volta che posso uscire dalla mia zona di comfort e interpretare qualcosa di nuovo, sento che cresco. Non mi interessa ripetermi. Cerco sempre lo scarto, il rischio, la trasformazione”.

Quindi, non pensi, eventualmente di poter tornare per una nuova stagione di Un medico in famiglia?

“Non credo. Quel progetto ha avuto un tempo perfetto, una magia irripetibile. Tornarci oggi mi sembrerebbe sbagliato: sono cambiate le epoche e le atmosfere. Servirebbe semmai una storia completamente nuova, con lo stesso spirito ma con un linguaggio diverso. Altrimenti rischia di diventare un’operazione nostalgica. E io ho paura delle riproposizioni: penso che si debba avere il coraggio di chiudere, quando è il momento. Questo non vuol dire che rinneghi il Medico: rimarrà sempre un progetto a cui sono molto legato ma che è connesso a una congiunzione astrale che ha permesso che tutto si incastrasse nel modo giusto”.

Viviamo in un Paese in cui spesso cinema e televisione non comunicano. Il successo di Un medico in famiglia, dirompente, ha influenzato il tuo percorso?

“Inevitabilmente. All’inizio, anch’io ero perplesso. Venivo dal cinema d’autore, da un certo teatro, e avevo paura che quel progetto mi “sporcasse”: lavorare con Lino Banfi… Ma ho capito presto che era un pregiudizio mio. La serie era scritta benissimo, con uno spirito autentico, e Lino un grandissimo attore. Ha parlato a milioni di persone. Non rinnego nulla, ripeto, anzi. Però credo che certi successi vadano lasciati andare. Ripetere i risultati del Medico è impossibile per via della frammentazione di oggi, dei mille canali tv e delle varie piattaforme di streaming: questo dovrebbe spingere ad aumentare la qualità e a sperimentare, non a ripetersi. Ci vorrebbe un po’ di coraggio: basti vedere cosa hanno fatto gli autori della serie Adolescence: un’idea che ti tiene incollato fino alla fine. Ho seguito ciò che desideravo, restando curioso e non smettendo mai di cercare. Ho iniziato a fare teatro a 12 anni, e a 16 studiavo con Elsa De Giorgi. Da allora non ho mai smesso. Per cui, ci vorrebbe sì maggiore apertura mentale ma mi è andata non bene ma di lusso: anche se non ho fatto un film che avrei voluto fare, non mi posso lamentare. Non sarebbe neanche giusto: va bene e penso che mi toglierò delle soddisfazioni continuando a cercare dentro me stesso e a mettermi alla prova”.

Sarà Estranei, la nuova serie per Rai 1, un modo per mettersi alla prova?

“Non lo so ancora, non so calcolarlo. Le situazioni maturano con tempi tutti loro: quando meno te lo aspetti, arriva qualcosa che ti piace. Ecco perché non mi lamento: sono felice delle cose che ho assaggiato, delle emozioni che ho vissuto e dei personaggi che ho interpretato. Non posso guardarmi indietro, sarebbe una pratica inutile. Quello che semmai mi serve davvero è continuare a stimolare la mia curiosità”.

Un attore in continuo divenire: chi è oggi Giulio Scarpati se venisse rappresentato con un fermoimmagine?

“Un giardiniere. Il giardiniere osserva, ascolta, cura. Non impone, ma accompagna. Questo è il mio modo di stare nel mondo. Non sono più centrato su me stesso come un tempo. Mi interessa capire gli altri, prendermi cura. Anche nel lavoro: aiutare i colleghi, creare armonia in compagnia. Come faceva Sergio Fantoni, uno dei miei maestri. Il giardiniere non fa rumore, ma fa crescere”.

https://www.virgilio.it/notizie/giulio-scarpati-risponde-alle-sirene-di-un-medico-in-famiglia-la-decisione-dell-attore-e-i-suoi-progetti-1680087


martedì 20 maggio 2025

Foto da Incontri di CDC D’Autore con Giulio Scarpati (tenutosi lo scorso 14 Maggio )

 



Si è concluso il terzo appuntamento del ciclo di incontri di CDC D’Autore, un’iniziativa nata per promuovere e sostenere un dialogo sempre più attuale con autorevoli firme del mondo accademico, istituzionale ed esperti del settore su temi di diretto interesse per la categoria. Si è svolto a Roma, presso la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, in occasione del suo centenario.

Protagonista dell’incontro è stato il libro "Fondata sul lavoro" di Alfonso Celotto, edito da Mondadori. Un romanzo storico che intreccia verità documentale e narrazione di finzione per raccontare la genesi dell’articolo 1 della Costituzione italiana.

Al centro del racconto, una figura femminile simbolica: una giovane donna che formula "casualmente" l’espressione “fondata sul lavoro”, sintesi perfetta del compromesso tra visioni diverse che caratterizzò i lavori dell’Assemblea Costituente.

Il dialogo ha offerto numerosi spunti di riflessione sul valore del lavoro come fondamento della Repubblica, sul ruolo delle donne nella nascente democrazia e sul significato della partecipazione politica ieri e oggi.

A rendere particolarmente viva la discussione - moderata da Elena Di Giovanni, Vicepresidente e Co-fondatrice di Comin & Partners - sono stati gli interventi degli ospiti: Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte costituzionale; Ferdinando Boccia, Presidente della Cassa Dottori Commercialisti; Alfonso Celotto, autore del libro, e Gabriele Fava, Presidente INPS. L’attore Giulio Scarpati ha, invece, dato voce ad alcuni passaggi del volume attraverso letture intense ed evocative.

A QUESTO LINK DI YOU TUBE, IL VIDEO 

sabato 17 maggio 2025

Foto di Giulio Scarpati, ieri, Venerdi 16 Maggio, al BABook2025 Festival di Busto Arsizio

 Giulio Scarpati in: QUALCOSA DI NUOVO NEL SOLE - Metti una sera con Giovanni Pascoli, monologo - lettura interamente dedicato al grande poeta nell'ambito della quinta edizione di BABook2025 festival. Testo di Giuseppe Grattacaso

FOTO dalla Pagina del Festival








lunedì 12 maggio 2025

Giulio Scarpati: il ritorno con “Estranei” su Rai 1

 

La scomparsa di due giovani sconvolge una comunità e rivela segreti in una fiction Rai con Giulio Scarpati, Memphis e Ferrari.


Il palinsesto della prossima stagione di Rai1 si arricchisce di una novità che promette di tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori: il ritorno di Giulio Scarpati come protagonista di “Estranei“, una miniserie in quattro prime serate che si preannuncia densa di mistero e colpi di scena. L’attore, volto storico della fiction italiana, torna a vestire i panni di un personaggio centrale in una trama che affonda le radici in una tranquilla cittadina di pianura, sconvolta da un evento inatteso e inquietante: la misteriosa scomparsa di due giovani innamorati.


La notizia del ritorno di Scarpati, confermata dai palinsesti Rai presentati nei giorni scorsi e ripresa dalle principali testate online come Repubblica e Corriere della Sera, ha già suscitato grande attesa tra il pubblico affezionato. L’attore, noto per la sua capacità di interpretare ruoli intensi e sfaccettati, si troverà al centro di una vicenda che intreccia suspense, dramma e tematiche sociali di grande attualità.


La trama di Estranei con Giulio Scarpati

La trama di “Estranei“, come anticipato da Tv Sorrisi e Canzoni e da diversi blog specializzati in fiction, si dipana a partire dalla sparizione dei due giovani, un evento traumatico che incrina profondamente gli equilibri di una comunità apparentemente serena. Un elemento che aggiunge ulteriore complessità alla narrazione è il coinvolgimento della comunità Sikh locale. La scomparsa dei ragazzi, infatti, acuisce le tensioni latenti tra gli abitanti del luogo e la comunità di origine indiana, aprendo interrogativi delicati sull’integrazione, il pregiudizio e la paura del diverso.

Le indagini che seguono la scomparsa dei giovani si preannunciano intricate e ricche di svolte inaspettate. Gli inquirenti si troveranno a dover fare i conti con segreti sepolti da tempo, antiche rivalità che riemergono con violenza e un clima di sospetto generalizzato. La linea di demarcazione tra giusto e sbagliato si farà sempre più labile, mettendo a dura prova le coscienze dei protagonisti e degli spettatori.

Accanto a Giulio Scarpati, il cast di “Estranei” vanta la presenza di altri nomi di spicco del panorama televisivo e cinematografico italiano. Ricky Memphis, attore versatile e amato dal pubblico, interpreterà un ruolo chiave nelle indagini, portando sullo schermo la sua consueta intensità. Isabella Ferrari, con la sua indiscussa eleganza e profondità interpretativa, darà vita a un personaggio femminile complesso e sfaccettato, mentre Elena Radonicich, attrice talentuosa e carismatica, completerà un quartetto di protagonisti di grande impatto. Le loro interpretazioni, come sottolineato dalle prime indiscrezioni riportate da siti come ComingSoon.it, saranno fondamentali per rendere credibile e avvincente la narrazione.

L'articolo continua QUI https://www.lagazzettadellospettacolo.it/televisione/123097-estranei-giulio-scarpati-fiction-rai-1/?fbclid=PAZXh0bgNhZW0CMTEAAactkLt8knJWC0Ga4H3GGpy_Q8_Cv7JDzPq_k-RRX7Y9Tx2bgkMIGLSpWWFQ7g_aem_ADyWyOQ4aJTGxxFDkz2Bow



Un Maggio pieno di GIULIO SCARPATI

 Da un libro ricco e stimolante, uno spettacolo delicato e commovente: Dario Ceccherini presenta Giuseppe Grattacaso. 

Giulio Scarpati, nelle vesti di Pascoli, si racconta in QUALCOSA DI NUOVO NEL SOLE

In collaborazione con l’Associazione La Scintilla

QUI  foto dell'evento tenutosi il 7 Maggio presso Teatro Politeama (Poggibonsi).


































Sempre in relazione a questo tema, altro incontro il 16 Maggio 

Giulio Scarpati in:
QUALCOSA DI NUOVO NEL SOLE - Metti una sera con Giovanni Pascoli, monologo - lettura interamente dedicato al grande poeta nell'ambito della quinta edizione di BABook2025 festival.
Testo di Giuseppe Grattacaso
INFO:
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria dei posti a cura della biblioteca Comunale al link:



NEL FRATTEMPO, IL 14 MAGGIO...Giulio Scarpati parteciperà come lettore alla presentazione del libro di Alfonso Celotto "Fondata sul lavoro"






 Mercoledì 14 maggio ore 18,00 negli spazi del Palazzo Mattei di Paganica - Sala Igea -Roma in occasione del terzo appuntamento del ciclo di incontri CDC D’Autore Cassa Dottori Commercialisti
Si può seguire l’evento in streaming dalle ore 18:00 sul canale YT https://www.youtube.com/@treccani




martedì 29 aprile 2025

Articolo da DiPiùTv in edicola da oggi 29 aprile con Giulio Scarpati

 Intervista di Gianni Martinelli al regista della terza serie di "CUORI" sul personaggio che interpreterà Giulio Scarpati nella fiction da DiPiùTv in edicola da oggi 29 aprile.























Giulio Scarpati: tutti gli appuntamenti a Maggio

 

POGGIBONSI : Mercoledì 7 maggio ore 18:00 – Teatro Politeama Sala Minore

Giulio Scarpati in

QUALCOSA DI NUOVO NEL SOLE

Pascoli si racconta

testo di Giuseppe Grattacaso

Primo Studio 

A precedere lo spettacolo l'autore Giuseppe Grattacaso dialogherà con Dario Ceccherini

In collaborazione con l’Associazione La Scintilla







CDC D'Autore, mercoledì 14 maggio la Cassa presenta “Fondata sul lavoro” di Alfonso Celotto, edito da Mondadori

In occasione del terzo appuntamento del ciclo di incontri CDC D’Autore, la Cassa presenta il libro di Alfonso Celotto “Fondata sul lavoro”, edito da Mondadori.

Un racconto ambientato ai tempi dell’Assemblea costituente sui momenti fondamentali della stesura della nostra Costituzione.

Dialogheranno con l’autore oltre al Presidente Ferdinando Boccia, Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte costituzionale e Gabriele Fava, Presidente INPS, con le letture dell’attore Giulio Scarpati. Modera Elena Di Giovanni.

L’evento si terrà a Roma presso la Sala Igea di Treccani.

Per seguire l’evento in streaming dalle ore 18:00 sul canale TreccaniChannel, clicca https://www.youtube.com/user/TreccaniChannel

Giulio Scarpati sarà presente venerdì 16 maggio alle ore 20,30 alla quinta edizione del BA Book Festival del libro e dell'editoria che si terrà a Città di Busto Arsizio dall'11 al 18 maggio con la sua nuova lettura su Pascoli "Qualcosa di nuovo nel sole. Pascoli si racconta"

Venerdì, 16 mag 2025 20:30 - 21:30 

Località Spazio Teatro  2 bis Via Luigi Galvani 21052 Busto Arsizio  (posto gratuito ma  prenotare in questo link : https://www.eventbrite.it/e/biglietti-giulio-scarpati-in-qualcosa-di-nuovo-nel-sole-pascoli-si-racconta-1336416841749?fbclid=IwY2xjawJ9o9ZleHRuA2FlbQIxMQBicmlkETBqa3VvTHRscFMwS09NdnVqAR7IcD3wDlZiWPTFVkY8wbNsDg0J65ebEBmmugS-CN3U-XuoQ3_2shmorMM9hw_aem_KDTqhMrVP3eCHFLRFNJsSA  )





venerdì 11 aprile 2025

Articolo su GENTE . Intervista a Giulio Scarpati

 Impegnato su più fronti, come da post precedenti (cortometraggi e nuove fiction ) Giulio ha rilasciato a Sara Recordati una bella intervista che inserisco qui