domenica 10 agosto 2025

BELL' ARTICOLO da "La Repubblica" dove Giulio Scarpati apre le porte della sua casa...

 

Roma

la Repubblica

Domenica10 agosto 2025

Caporedattore FRANCESCA GIULIANI


A casa di Scarpati a Campo Marzio "Vivo in un palcoscenico di ricordi"

di VANIA COLASANTI

a pagina 8

Ancora si rivede lì, davanti caminetto con i fratelli a fare i compiti sdraiato sul pavimento. O al pianoforte, mentre studiava con l'insegnante. Ripensa alle volte in cui il padre, di nascosto, accendeva la luce per far credere ai figli che fosse arrivato Babbo Natale. Ma soprattutto ci sono le rose, proprio le stesse piante curate dalla madre e che ancora fioriscono. Una casa dei ricordi, perché Giulio Scarpati da cinque anni è tornato a vivere nell'appartamento dei genitori, dove è nato e cresciuto.

E come a salvare quel mondo di affetti, l'attore ha mantenuto ostinatamente i vecchi termosifoni in ghisa, ,ha recuperato le maniglie in ottone e le ha trasformate in porta asciugamani. «Una casa dei ricordi che diventano quotidianità. Con mia moglie - la scrittrice, sceneggiatrice e regista teatrale Nora Venturini, sposata nell'81-l'ho resa più luminosa e moderna, mantenendo però la sua particolare struttura circolare. E questo fa sì che l'appartamento diventi un palcoscenico familiare, luogo della parola, dove ci si confronta, si discute e dove va in scena la nostra vita. Un po' come ne "La famiglia" di Ettore Scola che mi ha diretto nel film "Mario, Maria e Mario"». Ma il rione Campo Marzio è molto cambiato dalla sua infanzia. Là dove sono parcheggiate le ono par auto, il piccolo Giulio Scarpati si ritrovava a giocare con gli amici di zona. «Ancora ricordo la volta in cui dal terrazzo, nonostante le alte reti messe a protezione da mia madre Flavia, tirai un calcio così forte al pallone che colpi il palazzo di fronte, ruppe un vetro ed entrò incredibilmente nell'appartamento al secondo piano di questo palazzo, dove mio padre Francesco aveva il suo studio di avvocato. Capì subito che il pallone era il mio>>. Oggi delle reti leggere proteggono le piante nella terrazza affacciata su cupole e tetti del centro e che sono l'orgoglio di Giulio Scarpati giardiniere, fiero delle sue orchidee: grappoli d'uva, susine, fichi, vengono sottratti alla golosità degli uccelli e finiscono nel frigorifero che a suo dire deve poter offrire tutto: «Ho voluto mettere la cucina al centro centro della casa, proprio dove un tempo c'era la sala da pranzo che resta il luogo del convivio. Anche la scala in legno è rimasta la stessa, l'abbiamo resa solo più leggera. Unire antico e moderno rende gli ambienti meno spersonalizzati».

E il passato si contamina con il presente. Sul pianoforte all'ingresso, insieme alle foto della coppia e dei loro due figli, ecco tra i premi il David di Donatello come migliore attore protagonista e l'Efebo d'oro, vinti per "Il giudice ragazzino", mentre nella libreria del soggiorno, i due Telegatti per "Un medico in famiglia" - il celebre Lele Martini interpretato dal 1998 al 2016 - e per "Cuore". E sull'antico caminetto decorato con ceramiche liberty, due vasi a forma di volto sono il regalo di Marco Presta, autore, insieme a Nora Venturini, dello spettacolo "Troppo Buono" in cui è stato diretto dalla moglie, così come lei lo ha diretto, tra i tanti lavori. anche nella trasposizione teatrale di "Una giornata particolare" di Scola. Le pareti dello studio parlano dei tanti spettacoli e tra le foto indica quella di quand'era bambino: «Avevo 12 anni e "Passo falso" fu il mio primo lavoro, messo in scena da una compagnia di esuli argenti- ni». Ora si è fatto crescere i baffi alla Giovanni Pascoli che interpreta oggi 10 agosto a Ponte di Legno in "Qualcosa di nuovo nel sole", su testo di Giuseppe Grattacaso: sul leggio, il copione e il cappello di scena. Nella libreria, con inserite vecchie porte diventate le ante delle credenze, una parte è dedicata ai libri di Nora Venturini, come i gialli sulla tassista detective romana Debora Camilli: «Sono il primo lettore di mia moglie, ma non indovino mai l'assassino».

C'è poi una casa nella casa. Quella che Scarpati descrive nel libro "Ti ricordi la casa rossa?" per Mondadori, libro che aveva dedicato alla madre Flavia Schreiber, malata di Alzheimer, per aiutarla a ricordare: «Era la dimora delle estati nel Cilento, illuminata solo da lampade a petrolio. Ritornavamo a Roma con tanti animali, persino le papere e queste stanze si popolavano di cani e gatti. Mamma, napoletana dalle origini svizzero-tedesche, era un' insegnante d'inglese, ecologista ante litteram. Da lei ho imparato a rispettare l'ambiente. Nella vicina piazza Augusto Imperatore da poco restaurata, invece di tanto marmo, avrei inserito molto più verde».

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