Sempre, durante le interviste, quando gli si chiedeva quale fosse il ruolo in teatro che gli aveva lasciato un "segno indelebile" Giulio Scarpati citava lo spettacolo con Sergio Fantoni del 1987-88, "Orfani".
“Ho conosciuto Sergio alla fine dell’87 quando subentrai, tournée in corso, ad interpretare “Orfani” assieme alla Cooperativa “La Contemporanea 83 ” , fondata da Fantoni e Carbonoli.
Ennio Fantastichini ed io eravamo “i giovani”, in quello spettacolo.
Ricordo i momenti in cui ci spingeva- letteralmente- sul palcoscenico per ricevere gli applausi del pubblico, restando lui un passo indietro. Un primo attore generoso in scena e fuori. Mi piaceva anche il suo rigore nel controllare che lo spettacolo avesse sempre la giusta tensione, motivandoci sera dopo sera, durante la tournée.
E che dire delle lunghe chiacchierate che spaziavano tra temi civili, politici, sentimenti e anche tante risate…. Si rideva ma si lavorava con rigore e serietà, sempre supportati da questa figura “paterna”, rassicurante. Apprezzavo il suo modo di gestire la Compagnia, il tenere uniti tutti, attori e tecnici. Restavo colpito dal rispetto che aveva per il lavoro di tutti, dalla sarta al macchinista tutti avevano un nome ed era il primo a salutare.
Non nego che ho rubato molto a Sergio Fantoni: mi sono nutrito della sua passione attoriale, di quella civile, e di come si devono dirigere le compagnie. Ed ora che mi trovo a gestire situazioni simili a quelle di anni fa, in teatro, lui è lì a suggerirmi i modi.
Per me era e sarà sempre un modello di riferimento culturale, una persona che forniva spunti e stimoli sempre nuovi.
Un grande attore, un grande regista, un galantuomo da cui si poteva solo imparare. Il mio Maestro, insomma.
Un amico che mi mancherà."
Giulio Scarpati
Le foto in bianco e nero sono tratte da https://www.sergiofantoni.it/teatro-dal-1983/
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