sabato 19 marzo 2016

Intervista a Nora Venturini, regista di 'Una giornata particolare' con Giulio Scarpati e Valeria Solarino




Lo spettacolo "Una giornata particolare" con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, adattamento teatrale della celebre pellicola diEttore Scola, arriva sui palcoscenici piemontesi. Proprio in occasione delle date di Alba, Cuneo e Asti abbiamo intervistato la regista Nora Venturini.

In quale modo è nata l’idea di proporre l’adattamento teatrale del film "Una giornata particolare"?
L'idea di fare a teatro "Una giornata particolare", insieme alla nostra produzione, l'accarezzavamo già da parecchi anni, perché – nonostante nasca come sceneggiatura cinematografica – ha una struttura molto teatrale: unità di luogo e di azione, pochi personaggi, e due protagonisti che, interagendo tra loro, cambiano e si trasformano nel giro di un'ora e mezza, la durata appunto di uno spettacolo.

Nella sua nuova proposta registica come si è confrontata con l’originale opera cinematografica di Ettore Scola?
Per quanto riguarda il rapporto col film, pur essendo stati molto rispettosi del testo, dell'atmosfera e dell'ambientazione, abbiamo tradotto il racconto in linguaggio teatrale, che è meno realistico e più metaforico, simbolico, allusivo... La scenografia si sviluppa su due spazi, l'alto e il basso, i due appartamenti, la terrazza. Valeria Solarino, la nostra Antonietta, parla con un forte accento siciliano, a sottolineare la sua origine popolare, contadina, quasi un’immigrata in questa Roma imperiale e fascista.

Qual è il significato profondo della vicenda storico-esistenziale di Gabriele e Antonietta, protagonisti di una "Giornata particolare"?
A ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono "obbligati" a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese. Due personaggi che, grazie al loro incontro, cambiano, si trasformano sotto i nostri occhi, scoprono una parte nuova di sé stessi, modificano il loro sguardo sulla realtà che li circonda. Antonietta, asservita ai figli e al marito, grazie a Gabriele mette in discussione le sue certezze sul regime, inizia a dubitare sulle verità propagandate dal fascismo, acquista maggiore rispetto di sé stessa, assapora un modo diverso di stare con un uomo. Gabriele, omosessuale licenziato dalla Radio e in procinto di essere spedito al confino, costretto tutta la vita a fingere e a nascondersi, con Antonietta finalmente si sente libero, esce allo scoperto, per la prima volta si sente accettato, apprezzato e amato per quello che è. Ignorante e sottomessa lei, colto e raffinato lui, apparentemente diversissimi, si sentono, si annusano, si riconoscono. Sono due umiliati, due calpestati, sono due ultimi. Nel giorno del ballo, sono le due Cenerentole rimaste a casa. E la loro storia è la storia, purtroppo sempre attuale, di coloro che non hanno voce, spazio, rispetto, e sui destini dei quali cammina con passo marziale la Storia con la S maiuscola.

"Una giornata particolare" verrà riproposto nei teatri italiani anche nel 2017?
La ripresa dello spettacolo sarà dalla fine del 2016 all’inizio del 2017.

Pier Davide Accendere
2016 - Riproduzione Riservata

1 commento:

Unknown ha detto...

Sono andata ora a vedere lo spettacolo a venaria provincia di Torino. Complimenti, molto bello