martedì 4 febbraio 2014

Recensione su "Oscura immensità" sul sito E-zine

“Oscura immensità”: Scarpati e Casadio tra vendetta e perdono.

E’ nuovamente sui palcoscenici dei teatri italiani – con una “incursione” a Lugano – “Oscura immensità”, la pièce tratta dal noir di Massimo Carlotto con la regia di Alessandro Gassmann e le impeccabili interpretazioni di Giulio Scarpati e Claudio Casadio, che tanto successo di pubblico e di critica ottenne la stagione scorsa.
Lo abbiamo appena rivisto al Teatro Comunale di Carpi e ci ha nuovamente emozionato e profondamente colpito.
Pochi e solo apparentemente impercettibili i cambiamenti che hanno reso , però, lo spettacolo ancora più intenso ed attuale.
Il “colpevole” e la “vittima” – Casadio  / Beggiato e Scarpati / Contin ( che per questa sua interpretazione ha vinto il premio Persefone per il teatro 2013 quale miglior attore protagonista) infondono nell’animo di chi assiste a questa tragedia una sola sicurezza: che non vi sono certezze e nulla è come appare o si vorrebbe che fosse. Le “precarie” esistenze dei due personaggi alla fine si scambiano i ruoli, diventando entrambi vittime di una medesima tragedia: Beggiato termina la sua esistenza senza il perdono agognato e Contin continuerà la sua vita isolato nella sua follia.
Storia tragicamente attuale quella di “Oscura immensità”, in una società come quella odierna dove ogni dolore diventa “pubblico” e ne fa una sorta di “spettacolo multimediale”, concentrandosi quasi sempre sul “mostro” di turno e abbandonando troppo spesso la vittima, che si ritrova ancora più sola nella propria disperazione.
La solitudine grigia, livida, fredda è la vera protagonista, l’unica “vincitrice” tra l’ergastolano e il “regolare”, sottolineata dalle meravigliose musiche di Marco Schiavoni – versione per orchestra del tema originale “Amoaria”, film del 2004 mai uscito nelle sale  dell’eccellente coreografo Max Campagnani – autore anche delle suggestive e indispensabili videografie che creano quell’atmosfera di pathos  rendendo il tutto ancora più incisivo.
Lo spettatore esce dal teatro – che non deve essere solo mero “divertimento”  ma soprattutto, se di qualità come questo, strumento di riflessione e di  interiorizzazione dello specchio che è la vita – senza nessuna delle risposte che quasi certamente all’inizio si aspettava di ottenere: quale sia il vero significato del termine “giustizia”, a chi debba essere demandata, se la parola “perdono” sia poi così semplice da “affrontare”.
Per chi non avesse ancora avuto l’occasione di vedere lo spettacolo e i suoi due bravissimi interpreti, così “diversi” nelle loro carriere artistiche e che qui si confrontano senza mai “incontrarsi” in una serie di monologhi nei quali sono comunque sempre entrambi presenti nei racconti dell’altro, invitiamo a consultare il calendario della tournée, che terminerà ad aprile a Genova, sulla pagina FB del blog ufficiale di Scarpati al link: https://www.facebook.com/GiulioScarpatiBlogUfficiale?fref=ts collegata al suo Blog Ufficiale “Arteteatro e …. Giulio Scarpati” http://arteteatro-eva.blogspot.it/
di Elena Saccomani 

http://www.e-zine.it/notizie/oscura-immensita-scarpati-e-casadio-tra-vendetta-e-perdono/

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