lunedì 26 novembre 2012

Recensione "Oscura immensità"


Oscura immensità
dal romanzo L’oscura immensità della morte, di Massimo Carlotto
regia Alessandro Gassmann
con Giulio Scarpati, Claudio Casadio
produzione Teatro Stabile del Veneto
in coproduzione con Accademia Perduta Romagna Teatri
scene Gianluca Amodio
costumi Lauretta Salvagnin
luci Pasquale Mari
videografie e suoni Marco Schiavoni

       La non-vita immersa in una "Oscura immensità"

Un palcoscenico nero, buio e sospetto, per dare l'idea della morte, dell'angoscia e del dolore. Ma la scena sapientemente allestita diventa solo uno degli ingredienti molto ben studiati per descrivere una oscura immensità che pervade corpo e mente di  quei due uomini ossessionati da irrisolti e pesantissimi  macigni interiori. I monologhi rimbalzanti di Silvano Contin, vittima inconsolabile di due perdite laceranti, il figlio di otto anni e la moglie, in una banale rapina, e Raffaello Beggiato, in carcere e malato terminale di cancro, nascono come narrazione, quasi una 'cronaca' di ciò che è accaduto e via via si trasformano. Un crescendo di parole che tenta di spiegare, risolvere, giustificare, giustificarsi e poi, man mano, inveire, beffeggiare, con malato sarcasmo e vane illusioni.
 Ad un certo punto del dramma noir che vede confrontarsi i bravissimi attori Giulio Scarpati e Claudio Casadio su due ben  distinti e invalicabili spazi scenici, lo spettatore rischia di non distinguere più i due ruoli, stordito dal ribaltamento che gradualmente renderà 'oscura' anche l'anima di chi poco prima appariva la vittima, colui per cui provare compassione...Anche il discorso della colpa, del perdono, della giustizia e di chi abbia il compito istituzionale o meno, di esercitarla, diventa probabilmente secondario nel momento in cui, dal fatto di cronaca si passa alla disperazione e alla non vita dei due protagonisti.
 In fondo, le parole, forti, hanno già 'detto' tutto. Le rispettive esistenze si possono solo ricercare nell'eco insistente della voce della moglie di Contin in fin di vita “È tutto buio, Silvano, non vedo nulla. È tutto buio. Ho paura. Aiutami” e nell' illusionismo delle retro-proiezioni, intermittenti citazioni  di vissuto e vivibile. Un'ora e venti di catarsi, quella che ogni amante della buona recitazione desidera nel momento in cui sceglie di sedersi sulla poltrona di un teatro.                                                            


                                                                                                       Anna Maffei
http://www.e-zine.it/notizie/la-non-vita-immersa-in-una-oscura-immensita/

Prossime tappe

Cittadella Teatro Sociale 27/11/2012
Mestre Teatro Toniolo 28/11/2012 - 29/11/2012
Camponogara "Teatro Dario Fo "30/11/2012
Vicenza Teatro Comunale 01/12/2012
Cavarzere "Teatro Tullio Serafin "02/12/2012
S.Benedetto del T. Teatro Comunale Concordia 04/12/2012
Solomeo Teatro Cucinelli 05/12/2012
Cortona Teatro Signorelli 06/12/2012
Carrara Teatro Cinema Garibaldi 07/12/2012 - 08/12/2012
Rieti Teatro Comunale Flavio Vespasiano 09/12/2012
Padova Teatro Verdi 08/01/2013 - 13/01/2013
Milano Teatro Elfo Puccini 15/01/2013 - 20/01/2013
Pavia Teatro Fraschini 22/01/2013
Brescia Teatro Sociale 23/01/2013 - 27/01/2013
Bologna Arena del Sole 29/01/2013 - 30/01/2013
Bolzano Teatro Comunale 31/01/2013 - 03/02/2013
Castellaneta: Teatro Valentino 05/02/2013
Taranto Teatro Tatà 06/02/2013 - 07/02/2013
Fasano Teatro Kennedy 08/02/2013 -
Potenza Teatro Don Bosco 10/02/2013
Verona Teatro Nuovo 12/02/2013 - 17/02/2013
Cattolica Teatro della Regina 19/02/2013
Trento Teatro Sociale 21/02/2013 - 24/02/2013
Vignola Teatro Fabbri 26/02/2013 -
Ancona Teatro Sperimentale 27/02/2013 - 03/03/2013

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