..............Nella sua scuola di 'Percorsi d'attore' cosa suggerisce ai giovani?
Di non improvvisare. All'inizio bisogna imparare alcune tecniche di base: gestire la voce, il respiro e soprattutto saper comunicare con gli spettatori. Per poi arrivare a capire se si ha talento oppure no. L'importante è saper interagire con il pubblico, sorprenderlo.
Quale futuro prevede per questo mestiere?
Il teatro, come la ricerca, non è un accessorio ma un bisogno. Come presidente del sindacato Cgil attori ho due obblighi fondamentali: difendere e aiutare chi inizia a fare questo mestiere e difendere le professionalità che per motivi economici vengono espulse a favore dei più giovani sottopagati. Nel frattempo sto riproponendo la legge quadro sullo spettacolo dal vivo (che riguarda teatro, musica e lirica con un finanziamento di 30 milioni di euro), approvata dalla Commissione cultura ma bloccata in corso d'opera.
Progetti futuri?
Sto organizzando tra febbraio e marzo, alla Casa del cinema di Roma, una serie di incontri di riflessione sul lavoro dell'attore, coinvolgendo attori, sceneggiatori e registi. Un approfondimento per addetti ai lavori e non.
l'intera intervista a questo link:
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