domenica 27 marzo 2011

Giulio Scarpati e la 'rivolta' degli attori


da Repubblica:

Tagli alla festa del cinema
scatta la rivolta degli attori

«Il mondo del cinema non può che difendere il Festival di Roma». Giulio Scarpati riassume il pensiero di molti registi, attori, autori, che ritengono legittima e importante l´esistenza della rassegna romana giudicata «stravagante» dal ministro della cultura Gian Carlo Galan. «La concorrenza dei Festival non è il primo problema da affrontare nell´agenda di un neo ministro - dice Scarpati - La Mostra si è sentita minacciata in passato, e quindi la sortita mi sembra legata a interessi locali, figli dell´appartenenza territoriale di Galan. Ma io come attore e rappresentante del sindacato attori, ritengo che la coesistenza delle rassegne è un bene per la cultura italiana. Spero che il neo ministro, a differenza del predecessore, capisca che è suo obbligo almeno ascoltare il punto di vista dei lavoratori del settore».

L'articolo continua QUI:
http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/03/27/news/taglia_alla_festa_del_cinema_scatta_la_rivolta_degli_attori-14145850/

3 commenti:

elena ha detto...
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elena ha detto...

Dunque...che dire..? Io sono della zona del "nostro" - mio anche se ancora per poco.. - nuovo Ministro per i Beni e le Attività Culturali, governatore della Regione per vari anni ed ora....buttato là... Devo dire la verità che quando l'ho saputo mi sono detta - con il mio proverbiale... ottimismo...- "Oddio..dalla padella nella brace.." ma poi ho anche pensato che FORSE poteva andare meglio... Invece..al peggio non c'è mai fine...
Io credo che i due grandi Festival del Cinema che si tengono nelle due grandi città rappresentative del nostro paese, Venezia e Roma, siano un enorme arricchimento e diano una grandissima mano a espandere la Cultura in senso lato dando un grandissimo aiuto anche al turismo. Ha ragione Verdone nel dire che sono due cose per un certo senso diverse: in quello di Roma il contatto col pubblico è immediato. Il Festival di Venezia è "storia" e, come tale, deve esistere e , forse, essere "svecchiato". Ma anche quello di Roma ha la sua "potenza", il suo "modo di essere". Piuttosto che vengano fatti un po' più lontani e non troppo ravvicinati nel tempo come ora. Venezia si chiede il "perchè" di un certo "allontanamento" di interesse? Non credo c'entri assolutamente quello di Roma. Piuttosto una sorta di "paludamento" che ricopre il festival e la città stessa - non parlo come una dei "vicini di casa" che da sempre hanno avuto una sorta di "guerra tra "Gran Dottori" e "Gran Signori"...- la verità che Venezia, realmente dal punto di vista del turismo, sia da "mordi e fuggi" per il costo degli alberghi, ristoranti, e quantaltro le "gira" intorno, mezzi di trasporto compresi.
Ecco..invece di "risolvere" la questione - o forse cercare un'altra volta di "risparmiare" sulla Cultura cambiando i "colpevoli" - eliminando il "figlio minore", si cerchi di mettersi a tavolino, senza combattere una guerra tra .."ricchi" facendo però in modo che entrambe le realtà non solo coesistano ma magari abbiano una sorta ciascuna di "specificità" che le distingua ma che, nello stesso tempo, le renda complementari.

elena ha detto...

Sono sempre io..ma era pasticciato e l'ho ricopiato..scusate....