martedì 23 ottobre 2007

ARTICOLO-INTERVISTA E.. un grazie a Natascia!

Bell'articolo di oggi da La Nazione:

«MI PIACEREBBE
Che la Rai usasse la fiction come opera di riflessione».
Le parole di Giulio Scarpati la dicono lunga su come lui ha inteso vestire i panni di don Zeno. Un po’, lui, la storia di don Zeno e di Nomadelfia la conosceva, ma ascoltare le sue parole, guardare i video,parlare con i nomadelfi,scoprire insomma un mondo che non puoi scoprire se non lo vivi sul serio, ha cambiato le carte in tavola.Non per la qualità della sua interpretazione, sulla quale non poteva esserci dubbio alcuno, ma forse per il «sentimento» che ha mescolato al copione, per la convinzione che una fiction su don Zeno Saltini non poteva in alcun modo esser scambiata per un doppione di quella su don Luigi Di Liegro,che pure aveva impersonato con altrettanto impegno.
«Sai — dice Scarpati — sono state due persone di grande spessore. Don Zeno deve
essere un punto di riferimento per tutti, per la sua forza e per la sua capacità di incidere con le sue utopie. L’idea che potesse sorgere una comunità come Nomadelfia non poteva che essere condivisibile,ma il fatto che una comunità come questa esista ancora oggiè una testimonianza critica molto forte».

Su una collinetta di Nomadelfia ieri è stato battuto il primo ciak delle riprese all’interno della città «dovela fratellanza è legge». Prima la Bulgaria,terra dove è stato ricostruito il set della seconda guerra mondiale,poi a Carpi, Mirandola e Modena dove Zeno Saltini, prima come
laico e poi come sacerdote, iniziò a costruire la sua utopia. Adesso Nomadelfia.
Ovunque un’emozione diversa.«In ogni posto, parlando con le persone che hanno conosciuto don Zeno— dice Scarpati —, c’era entusiasmo.Entusiasmo e genuinità».
Anche ieri, su una collina spazzata dal vento freddo e bagnata da qualche schizzo di pioggia.
Un’atmosfera alla quale hanno contribuito i nomadelfi che hanno avuto la parte di comparse nella fiction.Molti adulti, ma anche tanti bambini che in pantaloni corti e le ginocchia arrossate dal freddo continuavano a correre nei campi aspettando il loro turno davanti alla macchina da presa. Loro, la parte assegnata dal copione, ce l’hanno dentro, ce l’hanno stampata nei cromosomi prima ancora che nelle pagine dattiloscritte.«Qui giriamo le ultime battute della fiction— dice il regista Gianluigi Calderone —,ma sono quelle più significative,la ciliegina su una torta incredibilmente bella e toccante.Questa comunità ha reso speciale il nostro lavoro, sia per l’apporto materiale sia per quello emotivo attraverso un contributo di pensiero dal valore inestimabile. Credo che tutto ciò sarà poi visibile anche guardando poi tutto quanto attraverso lo schermo, perché questo senso di libertà che si respira a Nomadelfia riesce a scaldare anche noi che stiamo vicini ai nomadelfi».
Così vicini da non sentire neanche le fitte di un vento traditore. Come quei bambini che corrono in pantaloncini corti aspettando il loro turno da «attori». Forse non è il vento che li sfiora, è il respiro di don Zeno.

Luca Mantiglioni

E...DEVO DIR GRAZIE DEL COMMENTO INSERITO, NEL POST PRECEDENTE A QUESTO, DA NATASCIA, CHE HA DATO ANCHE LEI UNA TESTIMONIANZA DELLA GRANDE AFFABILITA' DI GIULIO.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringrazio Eva per aver segnalato il mio commento..e spero di aver fatto cosa gradita anche a Giulio..
Da quanto ho potuto leggere su questo blog,sono convinta che anche tu sia una "bella" persona...
Grazie di nuovo ad entrambi..
Un abbraccio
Natascia

elena ha detto...

Cara Natascia, non devi ringraziare...quello che penso anch'io, l'ho messo nel post precedente, sotto il tuo commento. E sì, anche "Eva" è una "bella" persona... te l'assicuro... Ma poi, credo, che tutti quelli che prima piano, piano, in punta dei piedi, per paura di ... "disturbare" ... manifestano il loro apprezzamento e il loro affetto per Giulio, abbiano qualcosa "dentro" di "speciale" che tengono per sè, in un mondo dove, prima di tutto, vige l'"urlare", l'"apparire" e non l'"essere". Ed è questo qualcosa che fa loro "vedere" chi è veramente Giulio e a Giulio dar loro tutto il suo affetto e la sua disponibilità ... (ah, per la "cronaca": io sono una "scorpiona" di nome e di fatto .... per cui mi domando sempre come riesco ad aver "vicino" certe persone ... che, per questo, sono ancora più meritevoli...!!!)